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venerdì 26 luglio 2024

Come i nativi americani

 


Articolo di Mariano Abis

Sono nato una mattina tiepida d'estate, in Arkansas, nome imposto dai padroni bianchi venuti da dove sorge il sole, ma il mio nome l'ho scelto io, Scheggia del Mattino.

Mio padre mi insegnò a cacciare, mi diceva di non uccidere quello che non avrei potuto consumare.

Mi raccomandava di usare tutto il necessario del povero animale, di non sprecare niente.

E così ho sempre fatto, e dei bisonti non buttavo niente, nè cibo, nè pelli e nemmenp ossa, delle quali facevo oggetti ornamentali.

Mi rubarono la terra, mi rinchiusero in una riserva, ci davano coperte infette, ho capito che avrebbero voluto distruggerci.

venerdì 27 ottobre 2023

Boicotta il film Shardana - NO HUB ENERGETICO IN SARDINYA!


RIFIUTIAMO DI ESSERE USATI

Aziende sponsor del film Shardana sono le stesse che intendono invadere la Sardegna con gigantesche pale eoliche a discapito di territori e acque patrimonio a cielo aperto di biodiversità e di storia. E non è per ironia della sorte, che gli attori di questa vergognosa speculazione, strumentalizzando la Nostra storia e suoi protagonisti, i nuragici e gli shardana, cercano con questo film di manipolare il sentire comune.

Aziende sponsor del film Shardana sono le stesse aziende che speculano sul nostro territorio con pale eoliche

Il progetto è quello di innalzare un muro di pale eoliche nel mare davanti alle nostre coste

Migliaia di ettari di terreni agricoli produttivi sottratti all’agricoltura e destinati all’installazione di pannelli dell’agrivoltaico

giovedì 13 luglio 2023

Blitz segreto per “privatizzare” l’acqua dei sardi

Servitù militare, discarica a basso costo per rifiuti tossici di ogni genere, acque e territori preda dei famelici appetiti, e delle ben note manovre speculative legate al falso "green", delle multinazionali dell'eolico e del foltovoltaico.

E dovrebbe bastare a far luce sul chiaro "progetto" posto in essere da anni per questa povera Isola e, in particolare, per i suoi abitanti.

Impoveriti, derubati, forzatamente isolati da politiche di trasporto predatorie e inique; decimati da una endemica migrazione delle forze più giovani in cerca di opportunità formative e sbocchi professionali che in questa terra, strappata alla sua storia, alle sue radici, al suo ruolo geofisico di innegabile "protagonista" del Mediterraneo, ci si guarda bene dal far rifiorire.

Invece no. Sbuca a sorpresa: 《...una vera e propria partita a scacchi, tutta contesa, sottobanco blindato nelle segrete stanze della Regione.》 Un piano di privatizzazione scellerato teso ad annientare quelle scelte strategiche che avevano visto, nel Piano d'ambito del 2002, 《la gestione pubblica dell'acqua, come condizione essenziale per il futuro dell'isola.》

Ancora una volta, nell'omertoso e colpevole silenzio delle forze cosiddette "di rappresentanza popolare", la volontà dei sardi è ignorata e vilipesa. Volontà espressa con un autentico plebiscito che nel Referendum del 2011, con il 98,6% aveva visto 801.300 sardi dire no al furto del "bene comune" chiamato acqua
Segue l'articolo del giornalista d'inchiesta sardo Mauro Pili.  
SaDefenza 

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