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giovedì 13 luglio 2023

Blitz segreto per “privatizzare” l’acqua dei sardi

Servitù militare, discarica a basso costo per rifiuti tossici di ogni genere, acque e territori preda dei famelici appetiti, e delle ben note manovre speculative legate al falso "green", delle multinazionali dell'eolico e del foltovoltaico.

E dovrebbe bastare a far luce sul chiaro "progetto" posto in essere da anni per questa povera Isola e, in particolare, per i suoi abitanti.

Impoveriti, derubati, forzatamente isolati da politiche di trasporto predatorie e inique; decimati da una endemica migrazione delle forze più giovani in cerca di opportunità formative e sbocchi professionali che in questa terra, strappata alla sua storia, alle sue radici, al suo ruolo geofisico di innegabile "protagonista" del Mediterraneo, ci si guarda bene dal far rifiorire.

Invece no. Sbuca a sorpresa: 《...una vera e propria partita a scacchi, tutta contesa, sottobanco blindato nelle segrete stanze della Regione.》 Un piano di privatizzazione scellerato teso ad annientare quelle scelte strategiche che avevano visto, nel Piano d'ambito del 2002, 《la gestione pubblica dell'acqua, come condizione essenziale per il futuro dell'isola.》

Ancora una volta, nell'omertoso e colpevole silenzio delle forze cosiddette "di rappresentanza popolare", la volontà dei sardi è ignorata e vilipesa. Volontà espressa con un autentico plebiscito che nel Referendum del 2011, con il 98,6% aveva visto 801.300 sardi dire no al furto del "bene comune" chiamato acqua
Segue l'articolo del giornalista d'inchiesta sardo Mauro Pili.  
SaDefenza 

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