Il teatro geostrategico americano, che raggiunse il suo apice al momento dell’eclissi della Russia post-sovietica, si scontra oggi con attori recalcitranti.
Cina, Russia, Iran e un gran numero di paesi del Sud contestano direttamente la distribuzione dei ruoli voluta da Washington, sedicente sceneggiatore, che attribuisce sistematicamente il ruolo di perdenti ai suoi concorrenti geopolitici, concedendosi quello di re " buon salvatore"
La posta in gioco è alta. Se gli attori globali accetteranno di svolgere i ruoli loro assegnati nel nuovo scenario americano, l’oligarchia occidentale sotto la guida americana presiederà gli affari mondiali per i decenni a venire. Ma se gli attori si rifiutano di conformarsi a questo scenario, ostacoleranno l’emergere del mondo sognato da Washington. È evidente che è stata scelta questa seconda opzione, il che spiega le crisi che dilaniano diverse regioni del mondo.