venerdì 12 settembre 2014

APPELLO : MANIFESTADA NATZIONALE; POLITICA E AUTORITA' ALLA MANIFESTAZIONE DEL 13 SETTEMBRE a CAPO FRASCA: LA LOTTA DI POPOLO NON SI CAVALCA

MANIFESTADA NATZIONALE 

A totu is òrganos de informatzione

In custas dies is giornales ant faeddadu de sa Manifestazione Nazionale de su 13 de cabudanni in Capo Frasca, pesende meda cunfusione: pro custu cherimus fàghere craresa. 

Sa manifestada non nche l'amus mutida pro pedire a s'Itàlia de minimare sa presèntzia militare in Sardigna, ma pro rivendicare in manera crara su deretu de su pòpulu sardu de èssere soberanu in sa terra sua, agabbende s'ocupatzione militare italiana.

Pro custu torramus a nàrrere chi sa punna de sa manifestada est:
-Firmare deretu sas esercitatziones militares.
- Serrare totu sas servitù, sas bases e sos tres polìgonos militares de Capo Frasca, Teulada e Chirra
- Sa bonìfica e sa riconversione de is àreas interessadas.

Diat èssere unu contu istrambecu, si diant bènnere sos matessi partidos italianos chi dae semper narant chi s'ocupatzione militare de sa Sardigna non si podet tocare e chi non b'at mancu de nd'arresonare.

Si in casu, at a èssere unu problema issoro su de giustificare custa contraditzione in dae in antis de sos sardos, ca sos obietivos de sa manifestada sunt craros e non b'at possibilidade de si cunfùndere.

A Manca pro s'Indipendentzia




MANIFESTADA NATZIONALE CONTRA A S'OCUPATZIONE MILITARE DE SA SARDIGNA:

L'occupazione militare della Sardigna rappresenta un sopruso che dura da sessanta anni e che non siamo più disposti a tollerare.
La nostra terra è ridotta a un campo di sperimentazione militare in cui diventa lecita qualsiasi soglia di inquinamento e viene testata qualsiasi tecnica di sterminio.
Col passare del tempo lo Stato italiano intensifica il ritmo e il peso delle esercitazioni militari.
L’occupazione militare rappresenta la negazione più evidente della nostra sovranità nazionale e impedisce uno sviluppo socio-economico indipendente del nostro popolo, condannando la Sardigna all'infamante ruolo di area di servizio della guerra.
Vogliamo che la Sardigna diventi un'isola di pace e che il suo territorio sia assolutamente indisponibile per le esercitazioni di guerra, di qualunque esercito (compreso quello italiano) e sia interdetto a qualunque attività o presenza connesse con chi usa la guerra per aggredire altri popoli o per crimini contro i civili, colpendo ospedali, scuole, rifugi per sfollati e abitazioni civili.
Chiediamo che la Sardigna sia immediatamente e per sempre interdetta all'aviazione militare israeliana.
Invitiamo tutto il popolo sardo, le associazioni, i partiti e i comitati ad aderire e partecipare alla manifestazione indetta a Capo Frasca il prossimo 13 di settembre per pretendere a gran voce:
- Il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari.
- Chiusura di tutte le servitù, basi e poligoni militari con la bonifica e la riconversione delle aree interessate.

https://www.facebook.com/events/786429511377063/?ref=ts&fref=ts

Fino ad ora hanno aderito alla manifestazione le seguenti organizzazioni, associazioni, comitati e partiti:
A Manca pro s'Indipendentzia - PTS
Sardigna Natzione Indipendentzia
Comitato Sardo Gettiamo le Basi
Comitato Su Giassu
Comitato Civico Su Sentidu
Comitato No Radar Capo S.Marco
Comitato Sulcis In Lotta
Fronte Indipendentista Unidu
C.U.A. (Collettivo Universitario Autonomo) Casteddu
Confederazione Sindacale Sarda - CSS
Scida - Giovunus Indipendentistas
SIS-MA
Comitato No Megacentrale Guspini
Assòtziu de sos Istudentes Sardos - Su Majolu
ProgReS - Progetu Repùblica
Tzoku
Kentze Neke
Soberania Populare
Ora in silenzio per la pace - Genova
Tenore Luisu Ozzanu - Siniscola
Collettivo Furia Rossa - Oristano
Comitato Contro la Guerra - Milano
Assòtziu Zirichiltaggia
Coordinamento dei Comitati No MUOS
Comitato Amparu - Teulada
Testata libertaria "Odissea"
PCL Sardegna
Wesak del Mediterraneo
iRS - Indipendentzia Repubrica de Sardigna
No Chimica Verde-No Inceneritore Porto Torres-Sassari
Gruppo Opìfice
Assotziu Consumadoris Sardigna - Onlus
"Rimettiamo Radici" (No Radar Capo Pecora)
Rifondazione - Comunisti italiani - Sinistra Sarda
Cìrculu Indipendentista "Hugo Chávez"
Malerbe-casa di autoproduzione
Gruppo Sardegna del Servizio Civile Internazionale
Su La Testa - L'altra Lombardia
Comitato Civico "No Progetto Eleonora"
"No al furtovoltaico a Narbolia" - Comitato "S'arrieddu per Narbolia"
Arci Sardegna
Unione degli Studenti Sardegna
Associazione CambiAmo Arbus
Collettivo Palestina Rossa
Coordinamento Fronte Palestina - Milano
Gruppo Sardegna Pulita
Partito Sardo d'Azione
Associazione Amicizia Sardegna Palestina
BDS Sardegna
Movimentu de sos disoccupados
Le Mafalde Associazione Interculturale - Prato
Rivista digitale Limba Sarda 2.0
Movimento per il lavoro i diritti e l'ambiente
Associazione Culturale Scirarindi
Comitato Carlofortini Preoccupati
Comitati Sardi per la Lista "L'Altra Europa"
Comitato Nurra Dentro-Riprendiamoci l'Agro/Sassari
Presidio Piazzale Trento di Cagliari
Meeutp Polis Oristano a 5 Stelle
Associazione culturale Sustainable Happiness
Laboratorio Gallura
Movimento Cittadino Civico 5 Stelle di Quartucciu
Comitato Terrasana Decimoputzu
Coordinamentu pro su Sardu Ufitziale
Sardegna Possibile
Movimento Pastori Sardi
Movimento Nonviolento da Nuoro
Associazione no profit "Zulema" - Oristano
Associazione culturale "Ozzy Eventi"
Ruja Karrera
Gentes
Comunidades
Associazione culturale "Sa Matta Soba"
Federazione identitaria Olbia
Partito di Alternativa Comunista - Sezione Sarda




MANIFESTADA NATZIONALE CONDIVISA CONTRA A S'OCUPATZIONE MILITARE - CAPO FRASCA - 13 DE CAPIDANNI


Chie cheret aderire imbiet una email a manifestada13@yahoo.it

L'occupazione militare della Sardigna rappresenta un sopruso che dura da sessanta anni e che non siamo più disposti a tollerare.
La nostra terra è ridotta a un campo di sperimentazione militare in cui diventa lecita qualsiasi soglia di inquinamento e viene testata qualsiasi tecnica di sterminio.


Col passare del tempo lo Stato italiano intensifica il ritmo e il peso delle esercitazioni militari.
L’occupazione militare rappresenta la negazione più evidente della nostra sovranità nazionale e impedisce uno sviluppo socio-economico indipendente del nostro popolo, condannano la Sardigna all'infamante ruolo di area di servizio della guerra.

Vogliamo che la Sardigna diventi un'isola di pace e che il suo territorio sia assolutamente indisponibile per le esercitazioni di guerra, di qualunque esercito (compreso quello italiano) e sia interdetto a qualunque attività o presenza connesse con chi usa la guerra per aggredire altri popoli o per crimini contro i civili, colpendo ospedali, scuole, rifugi per sfollati e abitazioni civili.

Chiediamo che la Sardigna sia immediatamente e per sempre interdetta all'aviazione militare israeliana.

Invitiamo tutto il popolo sardo, le associazioni, i partiti e i comitati ad aderire e partecipare alla manifestazione indetta a Capo Frasca il prossimo 13 di settembre per pretendere a gran voce:

Il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari.

Chiusura di tutte le servitù, basi e poligoni militari con la bonifica e la riconversione delle aree interessate.

Sant'Anna 20-08-14
Custu est su manifestu base seperadu, cadaunu de sos aderentes sa die 13 podet faghere un'interventu e isparghere unu volantinu suo.





COMITATO SARDO GETTIAMO LE BASI


POLITICA E AUTORITA' ALLA MANIFESTAZIONE DEL 13: LA LOTTA DI POPOLO NON SI CAVALCA 

La risonanza anche internazionale della manifestazione del 13 settembre a Capo Frasca indetta da Comitato sardo Gettiamo le Basi, A Manca pro s’Indipendentzia, Sardigna Natzione, comitati Su Giassu e Su Sentidu, è giunta persino al sempre dormiente ceto politico e alla classe dirigente sarda. Autorità varie, esponenti della casta, militaristi e filopoligoni annunciano la loro partecipazione. Hanno ripudiato, finalmente, l’ignavia e le incancrenite convinzioni di sempre e fatto propria la lotta per GETTARE le BASI MILITARI FUORI dalla SARDEGNA e dalla STORIA? Oppure è uno dei tanti fuochi paglia, o peggio, il solito tentativo di cavalcare la lotta di popolo per portare acqua ciascuno al proprio mulino?

Conosciamo bene le velleità della nomenclatura nostrana di ridurre la lotta di liberazione della Sardegna dal giogo militare al miserrimo obiettivo di un paio di settimane di sospensione dei perenni bombardamenti per non disturbare i turisti, allettarla con il miraggio di smantellamento di Teulada, dirottarla verso la “conquista” di una manciatina di terra (7.000 ettari dei 30.000 soggetti a servaggio militare, proclama il governatore Pigliaru con il plauso del Consiglio regionale) e, soprattutto, incanalarla nell’alveo istituzionale – definito dal potente apparato militare-industriale – diretto al potenziamento del poligono della morte Salto di Quirra truffaldinamente presentato come “ Riqualificazione, Polo scientifico-culturale, tecnologico, industriale”.

Siamo abbastanza forti per concedere la chance di dimostrare con i fatti di essere dalla parte della Sardegna. Il primo test sarà la costituzione della Regione come parte civile nel processo Quirra il 23 settembre.

Liberare la Sardegna dalle basi di guerra significa anche ripudio del ruolo infamante di terra di sperimentazione di ordigni di morte e addestramento di truppe per il massacro di altri popoli.

Comitato sardo Gettiamo le basi: 3467059885




TAVOLA SARDA PER LA PACE

  Appello

La Tavola Sarda della Pace invita tutte le sigle aderenti (sindacati, comitati, comuni, associazioni) a partecipare alla grande manifestazione unitaria di Capo Frasca, Sabato 13 Settembre prossimo.
Dobbiamo essere consapevoli che questa è un’occasione storica non solo per chiudere Capo Frasca, ma anche per allargare il consenso per liberare la Sardegna dalle servitù militari e aprire la strada verso un modello di sviluppo ecocompatibile, di pace e lavoro per tutti.
La Tavola Sarda è da sempre impegnata su queste battaglie, ma non rivendica e contrasta le primogeniture, lavorando e operando per la massima unità del mondo pacifista sardo nella chiarezza delle posizioni degli obiettivi, praticando il metodo di lotta non violento.
Inoltre, comunichiamo che la 13^ Marcia Sarda per la Pace Laconi-Gesturi si terrà Domenica 26 Ottobre prossimo.
Sarà una giornata unitaria di confronto e di lotta, per contribuire a far conoscere i temi in questione ed ottenere risultati concreti attesi da tempo dal popolo sardo.

Il nostro slogan sarà: “Per la pace, disarma la Sardegna”.

                                    I Portavoce
      Don Ettore Cannavera, Franco Uda, 
     Guido Cadoni, Antonello Murgia e 
     Paolo Pisu


Cagliari, 10 Settembre 2014

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