A Bauladu primo confronto tra una parte delle sigle della galassia sardista Collu, Progres: abbiamo il dovere di proporre un’alternativa ai nostri giovani
Piero Marongiu
lanuovasardegna
BAULADU. Parte da Bauladu, culla storica del sardismo, l’idea di “Indipendetzia” così come la concepiscono i rappresentanti di alcune delle sigle più note dell’indipendentismo sardo. Un progetto di governo alternativo ai partiti italiani. A distanza di circa un mese dal lancio dell'idea, Progetu Repùblica de Sardigna (ProgReS) ha riunito nel piccolo centro dell'oristanese i movimenti che si riconoscono in questa linea: il Fronte Indipendentista Unidu, Gentes, Sardigna Libera e Sardigna Natzione Indipendèntzia.
Tutti hanno sottolineato che il percorso intrapreso è aperto a chiunque condivide i principi fondamentali esposti durante l'assemblea, ovvero la radicale antitesi ai partiti italiani e la difesa degli interessi nazionali sardi. Nel suo intervento Gianluca Collu, segretario nazionale di ProgReS, ha parlato del difficile momento che sta attraversando la Sardegna. «Circa 80mila giovani sardi non studiano e non lavorano. In questa situazione abbiamo il dovere di proporre ai sardi un'alternativa di governo che abbia come unico orizzonte la Sardegna – dice –. Questo progetto è aperto a tutti i sardi, non solo a chi è indipendentista ma a chi agisce da indipendentista. Sulla stessa lunghezza gli interventi di Bustianu Cumpostu, Sni, Cristiano Sabino, Fiu e Gianfranco Sollai, Gentes. Forte l'invito ai sardi a partecipare e a unirsi. «Oggi siamo qui per parlare di un nuovo corso – continua Collu – un cammino condiviso di unità. Da oggi andremo nelle nostre comunità per mettere radici forti e far crescere una vera alternativa alla situazione attuale».
In calendario una serie di incontri territoriali per illustrare il percorso di costruzione di uno spazio politico inclusivo che punta alla realizzazione di un progetto di governo alternativo ai partiti italiani. Tutti i partiti e i movimenti hanno sottolineato che il percorso intrapreso è aperto a chiunque condivide i principi fondamentali esposti durante l’assemblea, la radicale antitesiai partiti italiani e la difesa degli interessi nazionali sardi. Alle domande sulla posizione che gli indipendentisti assumeranno nel referendum costituzionale del 4 dicembre, Cumpostu ha risposto che non andrà a votare. Collu ha precisato che lascerà i suoi liberi di andare o no a votare.
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BAULADU. Parte da Bauladu, culla storica del sardismo, l’idea di “Indipendetzia” così come la concepiscono i rappresentanti di alcune delle sigle più note dell’indipendentismo sardo. Un progetto di governo alternativo ai partiti italiani. A distanza di circa un mese dal lancio dell'idea, Progetu Repùblica de Sardigna (ProgReS) ha riunito nel piccolo centro dell'oristanese i movimenti che si riconoscono in questa linea: il Fronte Indipendentista Unidu, Gentes, Sardigna Libera e Sardigna Natzione Indipendèntzia.
Tutti hanno sottolineato che il percorso intrapreso è aperto a chiunque condivide i principi fondamentali esposti durante l'assemblea, ovvero la radicale antitesi ai partiti italiani e la difesa degli interessi nazionali sardi. Nel suo intervento Gianluca Collu, segretario nazionale di ProgReS, ha parlato del difficile momento che sta attraversando la Sardegna. «Circa 80mila giovani sardi non studiano e non lavorano. In questa situazione abbiamo il dovere di proporre ai sardi un'alternativa di governo che abbia come unico orizzonte la Sardegna – dice –. Questo progetto è aperto a tutti i sardi, non solo a chi è indipendentista ma a chi agisce da indipendentista. Sulla stessa lunghezza gli interventi di Bustianu Cumpostu, Sni, Cristiano Sabino, Fiu e Gianfranco Sollai, Gentes. Forte l'invito ai sardi a partecipare e a unirsi. «Oggi siamo qui per parlare di un nuovo corso – continua Collu – un cammino condiviso di unità. Da oggi andremo nelle nostre comunità per mettere radici forti e far crescere una vera alternativa alla situazione attuale».
In calendario una serie di incontri territoriali per illustrare il percorso di costruzione di uno spazio politico inclusivo che punta alla realizzazione di un progetto di governo alternativo ai partiti italiani. Tutti i partiti e i movimenti hanno sottolineato che il percorso intrapreso è aperto a chiunque condivide i principi fondamentali esposti durante l’assemblea, la radicale antitesiai partiti italiani e la difesa degli interessi nazionali sardi. Alle domande sulla posizione che gli indipendentisti assumeranno nel referendum costituzionale del 4 dicembre, Cumpostu ha risposto che non andrà a votare. Collu ha precisato che lascerà i suoi liberi di andare o no a votare.
da Unione Sarda
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