giovedì 4 agosto 2022

La giornata mondiale del pan grattato


 


Le piccole menti sono concrete e vigili.
A volte sono pure coerenti. 
Vedono nitido quello che viene loro presentato davanti agli occhi, non si sforzano mai di immaginare, quella è roba da visioneris. 
Sanno ascoltare, ma credono a qualunque panzana se detta da chi gode a torto della loro fiducia. 
Le grandi menti invece non hanno fiducia nemmeno in se stesse. 
Le piccole menti aspettano le giornate mondialiste di quello e di quell'altro, salvo poi dimenticarsene negli altri giorni dell'anno.
Un popolo di pecoroni che discute a comando.
Le piccole menti parlano del presente, e sanno come cavarsela nelle situazioni più complicate. 
Le grandi menti soprassiedono. 
Le piccole menti puntualizzano. 
Sono sistematiche, a loro non sfugge niente. 
Leggono sistematicamente tutti i titoli, tralasciando le piccolezze. 
Per loro vengono prima gli affetti della società, per non nuocere ai loro cari non si espongono mai. Sono razionali, terrene, materiali, solide e inamovibili.
Non hanno mai ripensamenti, quelli sono appannaggio dei creativi e degli spirituali, di quelli convinti di essere nel campo vibrazionale. 
Rifiutano di parlare di libertà e di schiavitù, e curano puntigliosamente il loro giardino. 
Vengono rose dall'invidia verso chi prospetta soluzioni non convenzionali, altrimenti li catalogano come pazzi. 
Non intraprendono mai un difficile cammino se non sono sicuri di raggiungere la meta.
Ammirevoli.
Le piccole menti conoscono la storia, quella dei libri di scuola, a volte mettono in dubbio la loro correttezza, e quando questo succede, la loro autostima schizza alle stelle. 
Discutono di tutto e di più, dispensano sempre il loro parere e le loro certezze. 
Sono coerenti e leali, al punto che uscirebbero senza ombrello in un giorno di pioggia, se il giorno prima si è deciso di uscire senza ombrello, o con previsioni favorevoli. 
Non ti stupiscono mai, si sa sempre come si comporterebbero in qualsiasi situazione, la fantasia non è il loro forte. 
Creatività zero, le cose svolazzanti sono solo una perdita di tempo, robe da visionari. 
Non si guardano mai dentro se stesse, fatica sprecata, loro sono il massimo della sintesi e delle soluzioni spicciole. 
Maestre nel periferizzare ragionamenti, trascorrono il tempo a farsi rappresentare. 
Hanno paura di stare sotto l'impeto del maestrale, si rifugiano nel centro della massa cercando e fornendo protezione. 
Trattengono chi vorrebbe volare. 
Il loro mantra è che a pensare difficile potrebbe venire un gran mal di testa. 
Discutono di argomenti che le elite propongono, di chip, di gender, di accoglienza, delle aberrazioni televisive compiute dalla gente, di religione e di politica corrotta, sanno esattamente come educare e istruire i loro figli, non sanno che essi hanno già tutto quello che serve loro nel loro intimo. 
Plagiati che cercano di plagiare. 
Vivono bene così, si infastidiscono quando qualcuno cerca di destarli. 
Sono i migliori difensori del sistema, gente che lucida continuamente le proprie catene. 
Cercano di combattere il sistema quando disetico utilizzando le sue stesse leggi. 
Non conoscono il diritto universale, naturale, le uniche leggi da rispettare, per loro, sono quelle decise da chi loro stessi hanno delegato a legiferare. 
Decise da chi loro stessi hanno scelto come proprio carnefice.
La dabbenaggine è la loro forza
Immaginiamo per assurdo che oggi sia la giornata mondiale del pan grattato, ebbene tutti esperti di pan grattato, come si conserva, come si consuma, quali influenze abbia sul corretto scorrere della società, quali implicazioni merceologiche e commerciali comporta. 
Così è per altre tematiche. 
Quando le fetenzìe vogliono sponsorizzare un argomento, cercano nella stupidità della gente il loro migliore alleato, così è per qualsiasi argomento stia loro a cuore.
La vogliamo smettere o no di assecondare le loro necessità? 
La vogliamo smettere di sottostare ai loro mantra? La vogliamo smettere o no di accettare tutto quello che viene da loro? 
La loro globalizzazione. 
Il loro denaro privato. 
I loro paradigmi. 
La loro cultura, tra l'altro inferiore alla nostra. 
Il loro piano kalergi. La loro teoria dulles. 
Il consumismo imposto da loro. 
I governi imposti da loro. Le loro LSC lingue comuni che appiattiscono e ci spingono ad abbandonare le nostre parole ancestrali.
A loro interessa conformare, rendere la gente amorfa, quindi ininfluente, sotto i dettami di un unico pensiero, il loro. 
La vogliamo smettere o no di dividerci, e di unire quello che non può essere unito? 
La smettiamo di leggere sui loro libri? 
Vedere i loro film? 
Seguire le loro informazioni specie se televisive? 
La smettiamo o no di considerare buona il tipo di democrazia delegativa che hanno inventato per soggiogarci sempre più? 
Come mai non hanno inventato la giornata della vera democrazia? 
Della felicità della gente? 
La giornata della famiglia, quella logica, tradizionale, l'unica che consente di procreare. 
Stanno diffondendo il male e l'irrazionalità. 
Riprendiamo il potere che ci appartiene, non abbiamo bisogno delle loro leggi, delle loro imposte, delle loro imposture, abbiamo solo bisogno di riprendere a ragionare con la nostra testa, e non con la loro.
:Mariano-Abis:




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