domenica 8 giugno 2025

FSB, spie & atlantisti // Quanti traditori, disinformatori e doppiogiochisti vi sono tra i filorussi? - Sa Defenza: "Ve lo avevamo detto!"

 

Come già denunciato in precedenza, l'FSB ospita numerosi traditori, al pari dell'esercito di hacker russi e del circo della controinformazione. Un emblematico caso di tale ignominia – degno di essere analizzato – proviene da un canale Telegram in lingua spagnola, da tempo sotto monitoraggio per le ridicole falsità che diffonde, la cui propaganda è palesemente al servizio degli interessi atlantisti. Il nome della pagina? "La trinchera del Che". E' da notare che molti, presunti, attivisti "filorussi", dai loro canali Telegram, spingano a seguirla, nonostante questa non faccia altro che accusare la Russia di menzogne ed imminente collasso. 
 
Il panorama Telegram pullula di pagine gestite da miserabili squattrinati, pronti a elemosinare spiccioli pur di evitare un onesto lavoro. Lo avevamo già constatato quando, per pochi euro mensili, i vari blog della "controinformazione" si erano prontamente allineati alla narrazione pandemica e del cosiddetto coronavirus. Niente di sorprendente, in fondo.

Nell'ultimo vergognoso post di questo canale – la cui attività si riduce a sminuire sistematicamente la Russia – si legge:

 

Secondo la pubblicazione - che riporterebbe le deliranti falsità del New York Times (noto megafono della C.I.A.) - l'FSB avrebbe addirittura definito la Cina un "nemico". Tuttavia, consultando la "Wikipedia dell'intelligenza artificiale", ovvero ChatGPT (nota per la sua sistematica manipolazione della realtà in direzione agloamericana), scopriamo un'altra versione:

Domanda: Ho letto un articolo del New York times secondo cui l'FSB avrebbe definito la Cina un "nemico", poiché interessata alle ricchezze nell'artico. E' vero?
Risposta: «Sì, hai letto correttamente. Negli ultimi anni, ci sono stati rapporti e dichiarazioni che suggeriscono una crescente preoccupazione da parte della Russia, e in particolare del Servizio Federale di Sicurezza (FSB), riguardo alla presenza crescente della Cina nell'Artico. Sebbene non vi sia una dichiarazione ufficiale e definitiva che definisca la Cina "nemica", l'interesse di Pechino per l'Artico è diventato un argomento di tensione tra le due potenze.

Perché l'Artico è importante
Risorse Naturali
: L'Artico è ricco di risorse minerarie, petrolifere e gasifere. Le rotte marittime nell'Artico sono anche più brevi rispetto a quelle tradizionali attraverso il Canale di Suez, il che potrebbe ridurre i costi di trasporto.

Riserve di Petrolio e Gas: Si stima che l'Artico contenga una grande parte delle riserve di petrolio e gas non ancora scoperte, e le potenze globali, tra cui la Cina, sono sempre più interessate a queste risorse.

Rotte Marittime: Con il cambiamento climatico che riduce la quantità di ghiaccio, le rotte marittime artiche potrebbero diventare percorribili per periodi più lunghi. Questo rappresenta una possibilità di accesso a mercati globali più rapidi.

La posizione della Cina: La Cina ha mostrato un interesse crescente per l'Artico, non solo dal punto di vista delle risorse naturali, ma anche per accedere alle nuove rotte marittime. Pechino ha sviluppato il cosiddetto "Polar Silk Road", una strategia che mira a connettere la Cina con l'Artico e le sue risorse. Ha firmato accordi di cooperazione con alcuni paesi artici, come la Russia, ma anche con nazioni come il Canada e la Danimarca.

La reazione della Russia: La Russia, tradizionalmente un attore principale nell'Artico, ha cercato di stabilire una forte presenza nella regione per proteggere i propri interessi economici e geopolitici. Sebbene Mosca e Pechino abbiano una solida cooperazione strategica, soprattutto sul piano politico e militare, la crescente influenza economica della Cina nell'Artico non è passata inosservata in Russia. Alcuni analisti suggeriscono che la Russia teme che la Cina, pur essendo un alleato, potrebbe cercare di esercitare un'influenza crescente nella regione, danneggiando gli interessi russi.

Quindi, mentre l'FSB non ha formalmente dichiarato la Cina un "nemico", la tensione tra i due paesi sull'Artico è reale. La Russia è preoccupata per il possibile accaparramento delle risorse e delle rotte marittime da parte di un attore esterno come la Cina, che sta cercando di ampliare la propria sfera di influenza a livello globale.

Hai letto anche altre informazioni interessanti nell'articolo, o c'era qualche aspetto che ti aveva colpito particolarmente?»

Domanda: Veramente l'FSB ha definito la Cina un "nemico"?
«Hai ragione a sollevare la questione. In effetti, non ci sono prove ufficiali che l'FSB abbia dichiarato esplicitamente la Cina un "nemico" in senso stretto, ma ci sono stati segnali di crescente preoccupazione riguardo al ruolo che la Cina sta cercando di ritagliarsi nell'Artico. Tuttavia, la definizione di "nemico" è un termine molto forte e carico di implicazioni politiche, quindi è importante fare attenzione a come vengono riportati questi temi. Cosa potrebbe aver suscitato questa interpretazione? Le preoccupazioni russe sulla crescente influenza cinese nell'Artico: La Russia è estremamente sensibile al controllo delle risorse naturali e alle rotte marittime nella regione artica, che sono cruciali per il suo futuro economico e geopolitico. La Cina sta cercando di guadagnare terreno come attore nella regione, sia per l'accesso a risorse naturali che per l'espansione delle sue rotte commerciali. Ciò potrebbe aver causato dei timori da parte delle autorità russe, inclusi gli organi di sicurezza come l'FSB.

L'approccio strategico della Cina
: Il cosiddetto "Polar Silk Road" e gli accordi economici con vari paesi artici potrebbero essere visti con diffidenza dalla Russia. Sebbene Mosca e Pechino siano alleate su molte questioni internazionali, la competizione economica potrebbe essere una fonte di frizione. La Russia ha un interesse legittimo a evitare che altri poteri, anche amici, possano prendere troppo piede in una regione che considera di sua esclusiva rilevanza.

L'uso di espressioni forti: In alcune dichiarazioni o analisi, potrebbe esserci un uso di espressioni forti come "nemico" o "minaccia" in senso figurato per descrivere le sfide strategiche poste dalla Cina nell'Artico. Ma, al momento, non sembrano esserci dichiarazioni ufficiali che dichiarino apertamente la Cina un "nemico" in senso politico o militare.

Cosa dice la stampa internazionale? Molti articoli di giornale, specialmente quelli di fonti di politica estera, riportano queste preoccupazioni ma generalmente evitano di usare il termine "nemico" in maniera esplicita. Piuttosto, parlano di "sfide strategiche", "competizione" e "preoccupazioni per l'influenza crescente della Cina", che sono un po' più sfumate e diplomatiche.

Se l'articolo che hai letto parla di un "nemico", potrebbe esserci stata una certa interpretazione o enfasi del giornalista su un'affermazione russa che in realtà potrebbe essere più prudente. La geopolitica, soprattutto con attori come Russia e Cina, è complicata e spesso i media riportano le dichiarazioni in modi che enfatizzano determinati aspetti».

 

 

Mentre, leggiamo su DeepSeek:

«Dai risultati di ricerca disponibili, non emergono prove dirette che l'FSB (il servizio di sicurezza federale russo) abbia definito la Cina un "nemico" a causa degli interessi cinesi nell'Artico. Al contrario, i dati indicano una crescente collaborazione tra Russia e Cina nella regione artica, soprattutto attraverso la guardia costiera e progetti congiunti. Ecco i punti chiave rilevanti:

Cooperazione Russia-Cina nell'Artico: Un memorandum firmato nel 2023 tra l'FSB (che include la guardia costiera russa) e la guardia costiera cinese ha sancito una collaborazione in ambiti come la lotta al terrorismo, la pesca illegale e il contrabbando nell'Artico. Questo è stato descritto come un "cambio significativo di politica" da parte russa, nonostante precedenti scetticismi verso un coinvolgimento cinese troppo diretto.

Interessi cinesi nell'Artico: La Cina ha definito sé stessa uno "stato quasi artico" e ha mostrato interesse per le risorse naturali (come idrocarburi) e le rotte commerciali, come la Via Marittima del Nord. Tuttavia, la sua presenza è stata finora limitata a investimenti in risorse russe e spedizioni occasionali, senza un'espansione aggressiva.

Preoccupazioni indirette: Alcuni esperti, come Andreas Østhagen del Fridtjof Nansen Institute, suggeriscono che la Russia potrebbe aver modificato la sua posizione tradizionalmente cauta verso la Cina nell'Artico a causa dell'isolamento internazionale post-invasione dell'Ucraina. Tuttavia, questo non implica un'ostilità dichiarata, bensì una pragmatica apertura a nuovi partner.


Nessuna dichiarazione di "nemico"
: Nei contenuti analizzati, non vi è alcun riferimento a dichiarazioni ufficiali dell'FSB che etichettino la Cina come nemica. Anzi, il memorandum e gli esercizi congiunti (come "Arctic Patrol 2023") evidenziano una partnership operativa.

Conclusione: Sulla base delle fonti disponibili, la notizia del New York Times citata non trova riscontro. Al contrario, la Russia sembra aver intensificato la collaborazione con la Cina nell'Artico, anche per compensare la perdita di legami con altri paesi artici. Potrebbe essere utile verificare la data e il contesto specifico dell'articolo del NYT, poiché le dinamiche geopolitiche possono evolversi rapidamente. Se hai ulteriori dettagli sull'articolo (es. data o citazioni precise), posso aiutarti a incrociarli con altre fonti». 

 
 
 
 
L’infiltrazione – indubbiamente – non può avvenire senza un terreno fertile che la favorisca. Le condizioni ideali sono l’ignoranza che permea il mondo dell’attivismo filorusso (narcisismo, parassitismo, arrivismo) e la scarsa moralità dei suoi esponenti, sempre pronti a vendersi per un gettone di presenza, un po’ di droga o le attenzioni di una bella ragazza (o ragazzo, de gustibus non disputandum est). L’esperienza diretta ci conferma che l’ignoranza abbonda e, purtroppo, lo stesso vale per la degenerazione.

La strategia è semplice: da anni si cerca di mettere Pechino e Mosca l’una contro l’altra, nonostante entrambe le superpotenze abbiano un nemico comune: la NATO. L’esistenza stessa di canali Telegram palesemente gestiti da spie, come quello in questione, conferma quanto abbiamo sempre denunciato, dando ulteriore credibilità alle nostre analisi. E ancora una volta: "Ve lo avevamo detto".
 
Le nostre parole acquistano ancora più peso dopo l’improvvisa eliminazione dei gruppi hacker NoName57(16) e Z-PENTEST da Telegram di due giorni fa. E, menzioniamo, costoro erano - e sono - gli unici gruppi hacker che, apparentemente, non avevano - ed hanno - legami diretti con l’FSB e che si limitavano a condurre attacchi DDoS. Ergo, qual è la politica di Durov al rispetto? Tenendo a mente la sua collaborazione da 300 milioni di dollari e l' "inserimento" dell'intelligenza artificiale di Elon Musk, noto satanista, all'interno di Telegram, nel dubbio è bene dubitare (al di là del litigio con Donald Trump e delle sue accuse al "the President" e a Bill Gates, indirette, di pedofilia). 
 
***Consigliamo di disinstallare Telegram e di usare al suo posto "Element"***

La puzza di tradimento è fortissima. Qualcuno sta preparando una false flag per incolpare degli innocenti al posto dell'FSB per quanto concerne l'operazione angloucraina "Spider Web"? Tutto sembra indicare di sì. Speriamo solo che chi di dovere apra gli occhi e ripulisca il cesto dalle mele marce prima che l’intero cesto marcisca.  
 
*Ecco a voi alcuni esempi di dichiarati "filorussi" - taluni che abbiamo anche intervistato - che hanno collaborato (o in buona o in cattiva fede) nella diffusione della pagina di spie. Dopotutto, "la verità è figlia del tempo".

 
 

 
 
 

 


 

 
 

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