Traduzione di Adriana Bernardeschi
A Sua Maestà il Re Carlo III,
In occasione dell’incoronazione del mio sovrano, ho ritenuto opportuno rivolgerVi un caloroso invito a commemorare questa importante occasione visitando il Vostro regno nel regno: la prigione di Sua Maestà Belmarsh.
Ricorderete senza dubbio le sagge parole di un famoso drammaturgo: “La clemenza per sua natura non si impone per decreto. Scende come una dolce pioggia dal cielo sul sottostante suolo”.[1]
Ah, ma cosa saprebbe quel bardo della misericordia di fronte alla resa dei conti all’alba del Vostro storico regno? Dopotutto, il grado di civiltà di una società si può conoscere da come tratta i suoi prigionieri, e il Vostro regno ha sicuramente eccelso in questo senso.
In occasione dell’incoronazione del mio sovrano, ho ritenuto opportuno rivolgerVi un caloroso invito a commemorare questa importante occasione visitando il Vostro regno nel regno: la prigione di Sua Maestà Belmarsh.
Ricorderete senza dubbio le sagge parole di un famoso drammaturgo: “La clemenza per sua natura non si impone per decreto. Scende come una dolce pioggia dal cielo sul sottostante suolo”.[1]
Ah, ma cosa saprebbe quel bardo della misericordia di fronte alla resa dei conti all’alba del Vostro storico regno? Dopotutto, il grado di civiltà di una società si può conoscere da come tratta i suoi prigionieri, e il Vostro regno ha sicuramente eccelso in questo senso.