venerdì 15 dicembre 2023

CONTRO L'ENTITA' SIONISTA EBREI DEMOCRATICI E PALESTINESI LAICI E PLURICONFESSIONALI

Antonello Boassa
Il sionismo sta all'ebraismo come il fascismo sta agli italiani e il nazismo ai tedeschi. Gli italiani si sono riscattati dal fascismo con i partigiani. Idem i tedeschi. Ora spetta alle avanguardie ebraiche riscattarsi ricacciando il sionismo nella pattumiera della storia.

Identificare tutti gli italiani con il fascismo era il diletto degli States anche quando il movimento partigiano dimostrava, con l'azione violenta, la sua distanza dal regime. Per i tedeschi è stato ancora peggio. Rase al suolo città come se tutti fossero nazisti. L'eccidio in Germania non fu inferiore a quello di Hiroshima e di Nagasaki.

la critica di antisemitismo per coloro che contestano la politica criminale dei sionisti, non solo è stupida ed ipocrita...è anche fuorviante spostando la critica sul piano etnico religioso e allontanandolo dal corno del problema: la politica.

Come a dire, volendo scomodare un gigante, "di notte tutte le vacche sono nere"

Insisto. Chi parla di pace, volendo eliminare dalla questione palestinese Hamas come fosse il demone che impedisce il sereno rapporto tra i due popoli è nel migliore dei casi un visionario.

Allo stesso modo chi opta per l'edificazione di due stati che ognuno con la propria indipendenza ed autonomia potrà vivere in pace col suo vicino confinante o non conosce nulla della natura umana oppure mente per la gola, perché sa benissimo che è solo un ballon d'essai.

Non ci può essere che una Palestina unica che comprenda entrambi i popoli in uno stato democratico che concili il laicismo con la pluralità delle fede religiosa, in una dimensione plurietnica.
 
Spetta ai cittadini di Israele cacciare la mala bestia in uno sforzo congiunto con il popolo colonizzato che a sua volta dovrà costruire una visione del mondo che preveda la convivenza tra le religioni e non la supremazia di una sull'altra.

Non posso fare a meno di osservare che tante discussioni sul “dopo Hamas” da parte di intellettuali stimabili stentano a cogliere il bandolo della matassa, facendosi invischiare in discussioni viziate da pressapochismo e da dilettantismo storiografico. 

Questo è lo stile dei manigoldi dell’informazione padronale. Non deve essere la linea guida di coloro che aspirano alla giustizia e ad una pace duratura che non sia di sola facciata. Hamas è un partito politico da cui si può dissentire, senza tuttavia ostracizzarlo.
 
Ciò che sta succedendo nella regione è, innanzitutto, tra le tante cose, la rivolta di un popolo oppresso, colonizzato contro un regime coloniale feroce, è una guerra di liberazione contro una pedina importante dell’impero occidentale. In altra sede una riflessione su una guerra che lo stato ebraico non sta vincendo.

La strage di civili, ma soprattutto di bambini, ha marchiato per sempre nella storia l’identità del sionismo e ha creato le condizioni della sua stessa autodistruzione

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