Aula consilio regionale sardo |
Roberto Murgia
unionesarda
La corsa è iniziata. Ieri in Aula è approdata la variazione di bilancio da 630 milioni di euro, la prossima settimana dovrebbe arrivare il ddl Aree idonee ed entro fine anno la maggioranza punta a licenziare anche la prima manovra della legislatura.
La parola d'ordine che rimbalza tra i banchi di entrambi gli schieramenti è «fare in fretta», quanto meno in riferimento ai provvedimenti finanziari. Fare in fretta per riuscire a spendere i soldi che vengono stanziati. Un vecchio problema che ha riguardato le ultime amministrazioni.
Tempi stretti
«Il problema della nostra Regione è l'incapacità di spendere le risorse pubbliche», ha spiegato Francesco Agus (Progressisti) in discussione generale, «l'ambizione è quella di approvare le norme in tempi utili perché possano generare spesa ed è per questo che servirà dare il via libera alla legge finanziaria entro dicembre, perché il ricorso alla spesa in dodicesimi è una sconfitta della politica».
L'assessore al Bilancio Giuseppe Meloni è consapevole di tutto ciò. Anzi, è da settimane che avverte la maggioranza della necessità di essere veloci. Di approvare comunque entro il 30 novembre, per consentire ai Comuni in chiusura di bilancio di beneficiare dell'aumento del Fondo unico degli enti locali. «Questa è una variazione che ha una massa manovrabile da impegnare subito», ha spiegato in Aula, «con la quale andiamo a colmare i disavanzi e i debiti fuori bilancio che ammontano a circa un terzo delle somme disponibili. Poi ci concentreremo sulla manovra vera e propria e i grandi temi per l'Isola».
La sfida, secondo il relatore di maggioranza Alessandro Solinas, «è quella della programmazione, affinché la macchina regionale e gli enti locali siano in grado di realizzare gli investimenti. Cioè, lavoriamo per aumentare la velocità della spesa e la qualità della produzione normativa».
«Senza visione»
Il relatore di minoranza Fausto Piga (FdI) sa bene che «questo provvedimento deve essere approvato in fretta, e chi si aspetta un'opposizione in stile grillino, con urla e demagogia, resterà deluso». Niente ostruzionismo, dunque, «ma questa è una variazione senza visione, un provvedimento al buio, per questo faremo un'opposizione collaborativa, ma senza permettere di buttare i soldi dalla finestra».
Il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca ricorda che «in questa variazione non c'è una sola riga che possa far sperare ai cittadini di avere un miglioramento nel servizio sanitario regionale, non una riga per superare la sperequazione degli stipendi nel settore sanitario».
E a proposito dei fondi per colmare i disavanzi delle Asl, osserva il capogruppo di Alleanza Sardegna Franco Mula: «La cifra dice che le Asl non stanno funzionando, allora bisogna avere il coraggio di porre rimedio, lasciando a casa chi male ha operato».
Niente di diverso da ciò che vorrebbe fare la maggioranza, se riuscisse a commissariare le aziende sanitarie. Si riprende stamattina alle 11 con il voto sul passaggio all'esame degli articoli. Alla stessa ora è fissato il termine per la presentazione degli emendamenti che saranno successivamente esaminati dalla terza commissione Bilancio.
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