06/03/2022
In molti paesi
stanno avendo luogo "vere e proprie persecuzioni" nei
confronti dei cittadini russi, ha dichiarato la portavoce del
Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
"Quello
che sta avvenendo attualmente non solo contro i diplomatici, ma anche
contro i cittadini del nostro paese, di etnia russa, è una vera
persecuzione che si sta diffondendo senza alcuna contestualizzazione
della situazione politica in molti paesi del mondo", ha
dichiarato Zakharova in un'intervista al canale televisivo Rossiya
1."(...)Quando le persone, a causa della diffusione
massiva di informazioni e della moltiplicazione infinita di
mistificazioni o propaganda, si trasformano semplicemente in
animali", ha aggiunto.
La macchina politica e
dell'informazione, insieme ai media in Occidente, hanno portato i
propri cittadini ai limiti del nazionalismo rispetto alla condotta
adottata dalla Russia, ha segnalato Zakharova.
"Va
evidenziato che l'apparato politico e informativo dell'Occidente
attraverso i social network, i servizi di messaggistica e la mailing
list, e servendosi ovviamente anche dei mezzi ufficiali di
comunicazione di massa, ha spinto la popolazione dei rispettivi paesi
ad un livello di pazzia", ha spiegato con dispiacere la
portavoce.
Un 'blocco' delle ambasciate russe
Negli ultimi mesi le ambasciate
russe hanno subito dei cyber-attacchi, ha affermato Zakharova, trovandosi attualmente in una condizione di quasi isolamento.
"Negli
ultimi mesi le nostre ambasciate è come se fossero isolate,
ma non si tratta di un isolamento immaginario, non è virtuale, bensì reale",
ha dichiarato rammaricata.
"Le nostre ambasciate sono
costantemente e regolarmente sotto attacco da parte degli hacker",
ha concluso.
I servizi speciali degli Stati Uniti e dei paesi
della NATO hanno citato in giudizio i russi che hanno interagito con
i diplomatici di Mosca all'estero, ha denunciato Zakharova.
"In
alcuni paesi della NATO, come gli Stati Uniti, la Polonia e i paesi
baltici, addirittura i servizi speciali di questi paesi hanno
convocato persone che avevano interagito in modo assolutamente
normale e aperto con i nostri diplomatici".
Mosca
esige il rispetto degli impegni
Mosca ha preteso che i
paesi in cui sono accreditate le proprie ambasciate rispettino gli
impegni assunti dalle convenzioni sulle relazioni diplomatiche e
consolari.
"Abbiamo già preteso che i paesi in cui
sono accreditate le nostre ambasciate rispettino gli impegni assunti
nelle convenzioni sulle relazioni diplomatiche e consolari",
ha assicurato la portavoce.
Il presidente russo Vladimir Putin
ha annunciato il 24 febbraio il lancio di una "operazione
militare speciale" in Ucraina, adducendo come motivazione che le
Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, precedentemente
riconosciute da Mosca come stati sovrani, hanno bisogno di aiuto per
fronteggiare il "genocidio" perpetrato da Kiev.
Uno
degli obiettivi chiave di questa operazione, stando a Putin, è la
"smilitarizzazione e denazificazione" dell'Ucraina.
Secondo il Ministero della Difesa russo, gli attacchi militari non sono diretti contro le strutture civili, ma mirano a disabilitare le infrastrutture di guerra.
Numerosi paesi hanno condannato con forza l'operazione militare della Russia in Ucraina e hanno attivato diversi pacchetti di sanzioni individuali e per specifici settori.
Traduzione ed adattamento ad opera di Chris Barlati
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