locandina per i sit-in del 18 e 29 novembre a Cagliari |
L’INTEGRITÀ DEL CORPO NON SI TOCCA!!!
LA DIGNITÀ DEGLI INDIVIDUI VA RISPETTATA!!!
NESSUN OBBLIGO VACCINALE PER I CITTADINI ITALIANI!!!
Il 29 novembre 2022 la Corte Costituzionale si pronuncerà in merito alle norme che hanno imposto gli obblighi vaccinali relativi al Covid-19.
Dopo più di due anni la Consulta si esprimerà su una situazione diventata ormai insostenibile e paradossale, perché in alcuni casi, sebbene detta pandemia non sia più presente nel continente europeo è ancora previsto l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori.
A parere di diversi illustri costituzionalisti gli articoli della nostra Costituzione violati sono vari: in particolare almeno otto articoli (1, 2, 3, 4, 32, 33, 34, 41),e risulti in netto contrasto con vari diritti fondamentali della persona riconosciuti dai trattati internazionali e ratificati anche dal nostro paese.
L'obbligo vaccinale infatti non soddisferebbe ne’ i requisiti di efficacia per la salute pubblica collettiva e nemmeno di sicurezza per la salute del singolo cittadino obbligato, per limiti specifici del farmaco commercializzato e per ammissione espressa degli stessi produttori.
Come se non bastasse, la successiva introduzione del green pass, nella forma efficacia e condizione voluta dal governo italiano, diversamente da quanto previsto dalla normativa UE, in tanti aspetti della vita degli italiani ha reso ulteriormente più evidente la significativa compressione di diversi diritti fondamentali dell’individuo, come, ad esempio, quello della libera circolazione e del lavoro per il sostentamento proprio e familiare e poter condurre una esistenza effettivamente libera e dignitosa.
Appare pertanto necessario sollecitare a tutti di prendere posizione sia contro la evidente deriva autoritaria instaurata in modo esorbitante nel recente passato nel nostro paese, sia per la difesa e la salvaguardia delle libertà fondamentali dei cittadini italiani, che, peraltro, non devono ricevere trattamenti discriminatori e più penalizzanti rispetto agli altri cittadini europei.
È infatti dovere incomprimibile di ogni cittadino la denuncia e porre in essere tutte le azioni giuridiche necessarie per impedire che lo Stato possa limitare arbitrariamente i diritti fondamentali dei cittadini sanciti dalla nostra costituzione.
Qualora la decisione della Corte Costituzionale tentasse di salvaguardare giuridicamente l’azione politica dei governi Conte e Draghi durante il periodo della pandemia covid, attraverso il sostegno della legittimità costituzionale di tutti atti amministrativi emanati per limitare le libertà fondamentali e per impedire ai cittadini danneggiati di attivare le possibili azioni risarcitoria nei confronti dello Stato, si aprirebbe un pericoloso precedente giuridico, in quanto ogni possibile futura dichiarazione di “stato d’emergenza”, pur se assente dal testo costituzionale, potrebbe dare il via libera a generalizzate e illiberali limitazioni gravissime di qualsiasi tipo ed estensione.
E’ invece auspicabile che la Corte Costituzionale, con la sua sentenza, ponga fine ad un lungo susseguirsi di ripetute gravi violazioni, di cui alcune ancora tristemente in vigore pur in assenza di condizioni di emergenza.
Non è tollerabile tentare di nascondere e sminuire i numerosi casi di effetti avversi riconosciuti come connessi alle terapie vaccinali, spesso irreversibili come anche la morte, verificatesi subito dopo breve tempo dalla somministrazione nonché gli ulteriori effetti negativi possibili a lungo termine (per maggiorenni e minorenni) data la totale assenza di ogni preventiva e necessaria sperimentazione farmacologica dei prodotti utilizzati.
Infatti, dopo aver sentito le recenti dichiarazioni pubbliche rilasciate da primari dirigenti della ditta Pfizer, durante l’audizione nella sede istituzionale del Parlamento Europeo, circa la mancata esecuzione da parte loro della necessaria e preliminare sperimentazione alla messa in commercio di tale farmaco appare quindi oltremodo inaccettabile, oltre che politicamente e socialmente immorale, per uno Stato che possa dichiararsi Civile, usare senza prudenza, senza precauzione, senza controllo e obbligatoriamente i propri inconsapevoli cittadini come cavie da laboratorio a tutto vantaggio economico delle industrie farmaceutiche private, protette inoltre, per specifica e obbligatoria clausola contrattuale accettata dalla UE, da ogni possibile azione penale e civile ai fini risarcitori e indennitari per danni permanenti conseguentemente riconosciuti.
In tale situazione di estrema incertezza dei cittadini e profonda inaccettabile ambiguità dimostrata dalle istituzioni statali nazionali ed europee e delle industrie farmaceutiche e dal mondo scientifico riconosciuto, auspichiamo, per ripristinare la serena fiducia della società verso i propri governanti, una doverosa presa di posizione netta e limpida da parte della Corte Costituzionale, senza alcuna precaria ambiguità interpretativa, per restituire, inequivocabilmente, la totale libertà di cura, la prudenza e la ponderatezza e l’equilibrio democratico dello Stato e di tutti i suoi organi nelle misure da attuare in caso di future eventuali epidemie, disconoscendo inequivocabilmente ogni norma che possa limitare la libertà fondamentale dei cittadini e possa contemplare la qualsiasi possibile forma di obbligatorietà vaccinale.
Alla luce dei discutibili risultati ottenuti dal nostro paese (secondo i dati ISTAT, sia per numero di decessi, sia per numero di ospedalizzati) attraverso la pedissequa applicazione delle più rigide misure sanitarie indicate dalla più ascoltata comunità scientifica internazionale, appare, inoltre, quanto mai necessario ripristinare il necessario “beneficio del dubbio scientifico” e chiedere che lo Stato Italiano non aderisca, in nessun modo e condizione, al preannunciato programma internazionale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta insistentemente promuovendo presso la comunità internazionale ed europea, per far adottare i suoi programmi obbligatori, con la previsione, in caso di loro disapplicazione, di pesanti penalizzazione, per affrontare in modo univoco le eventuali prossime pandemie internazionali.
L’adesione a un tale programma consentirebbe, surrettiziamente, ad un organismo indipendente sovranazionale, finanziato e controllato economicamente in modo preponderante da soggetti giuridici privati con enormi e inconciliabili conflitti di interesse, in quanto connessi direttamente alla grande industria farmaceutica internazionale, di poter scardinare, nell’unico perseguimento del loro profitto, definitivamente ed irrimediabilmente l’intangibilità dei principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale e i diritti fondamentali ed inviolabili dell’uomo (Carta di Nizza, CEDU e i diritti fondamentali risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri europei), riconosciuti dalla nostra Costituzione e dal nostro ordinamento giuridico istituzionale (es.: Sentenze n. 102 del 2008; nn. 349,348 e 284 del 2007; n. 170 del 1984).
Non è accettabile consentire di trattare, le persone sane come malate per poterle sottoporre obbligatoriamente e ricattatoriamente per tutto l’arco della vita a costanti, ripetuti e inutili insistenti trattamenti farmaceutici, per poi farle morire sane.
MAI PIU’ NESSUNA RESTRIZIONE
ALLE FONDAMENTALI LIBERTA’ COSTITUZIONALI
E
MAI PIU’ ALCUNA ARBITRARIA DISCRIMINAZIONE DI TRATTAMENTO TRA I CITTADINI ITALIANI!!!
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