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Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. © Sputnik/Alexey Filippov |
Kiev e la Germania nazista hanno bruciato persone che volevano schiavizzare, ha affermato il ministro degli esteri russo.
I nazisti, sia in Ucraina che nella Germania della seconda guerra mondiale, uccidevano le persone in base alla loro etnia, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, riferendosi al massacro di Odessa del 2014.
Parlando domenica dopo i colloqui con il ministro degli Esteri kirghiso Jeenbek Kulubaev, Lavrov ha tracciato parallelismi diretti tra il Terzo Reich e l'Ucraina moderna per quanto riguarda il trattamento riservato alle persone che cercano di soggiogare.
"I nazisti bruciarono gli ebrei semplicemente perché erano ebrei, e i nazisti ucraini bruciarono i russi a Odessa il 2 maggio 2014 semplicemente perché erano russi", ha affermato.
Il ministro degli Esteri russo si riferiva ai violenti scontri avvenuti a Odessa nei primi giorni della crisi ucraina, quando gli scontri di strada tra attivisti filo-ucraini e anti-Maidan si conclusero con un incendio alla Casa dei Sindacati della città, che causò decine di vittime. Mosca descrisse l'incidente come un massacro perpetrato da gruppi nazionalisti ucraini.
Lavrov ha anche criticato il cancelliere tedesco Friedrich Merz per aver chiesto il rafforzamento delle capacità di difesa dell'Ucraina e per aver messo in guardia i paesi europei dal ripetere le politiche di pacificazione degli anni '30 negoziando con la Russia alle sue condizioni.
"Un paragone sorprendente per una persona che si aspetta di essere presa sul serio come cancelliere della Germania", ha detto Lavrov, aggiungendo che Mosca sta cercando una soluzione equa al conflitto ucraino. "Ma ovviamente non siamo pronti per gli approcci fraudolenti a cui alcuni leader europei ci stanno spingendo", ha affermato.
Mosca ha negato di avere piani per attaccare i paesi della NATO e da anni lancia l'allarme per la rinascita dell'ideologia nazista in Ucraina, nonché per la soppressione della cultura russa da parte di Kiev. Il Cremlino ha elencato la "denazificazione" come uno degli obiettivi chiave del conflitto ucraino.
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