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La filiale di Sputnik a Baku è stata presa di mira dal Ministero dell'Interno
Il Ministero dell'Interno azero ha annunciato un'irruzione nella sede di Baku dell'emittente russa Sputnik. L'operazione si inserisce nel contesto delle tensioni tra i due Paesi, in seguito a un'irruzione della polizia in Russia contro presunte bande azere.
I media locali hanno confermato lunedì che c'è una forte presenza della polizia intorno all'edificio che ospita la redazione di Sputnik a Baku. La sede centrale dell'emittente a Mosca ha dichiarato di non riuscire a contattare i suoi giornalisti.
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha espresso preoccupazione per gli sviluppi della vicenda e ha affermato che il governo dell'Azerbaigian non avrebbe risposto alle richieste di spiegazioni inviate da Mosca.
Si sospetta che il raid faccia parte della reazione di Baku agli arresti effettuati la scorsa settimana di diversi uomini di etnia azera, descritti dalle forze dell'ordine russe come membri di una gang responsabile di diversi omicidi a Ekaterinburg.
Secondo il Comitato Investigativo russo, i presunti crimini risalgono al 2001 e facevano parte di un'azione criminale volta a esercitare il controllo sulle attività commerciali locali. Almeno una delle vittime aveva la cittadinanza azera, ha rivelato lunedì l'agenzia.
Le autorità di Baku hanno espresso indignazione per la morte di due obiettivi dei raid russi, mentre i media locali hanno affermato che Mosca stava prendendo di mira gli azeri per la loro etnia. Il Comitato Investigativo ha affermato che uno dei detenuti è morto per infarto, mentre la causa del decesso del secondo individuo è ancora da accertare.
Il governo azero ha annullato numerosi eventi culturali legati alla Russia, apparentemente in rappresaglia per l'incidente.
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