Claudia Zuncheddu
unionesarda.it/
Al piemontese Moirano, incoronato Direttore generale della Asl Unica sarda, spetterà il compito di dare il colpo di grazia ai nostri ospedali. Moirano che presto avrà voce in capitolo in Sardegna non solo perché alla Sanità sarda viene incanalato il 50% dell’intero Bilancio Sardo, ma perché a lui, sperimentato tagliatore di servizi sanitari, Pigliaru e alleati, affidano la mannaia per esercitare in modo radicale il taglio sui nostri ospedali territoriali. La Sardegna sarà così privata della sua rete ospedaliera, senza che si sia provveduto a creare una struttura sanitaria diffusa, in grado di sopperire alla perdita dei servizi sottratti.
Gli ospedali cagliaritani, in piena crisi, non potranno farsi carico dei bisogni dei territori che perderanno i propri riferimenti ospedalieri.
In nome dei buchi di bilancio, al patron piemontese, chiamato in Sardegna nelle vesti di liquidatore dei nostri ospedali, la Politica sarda che governa chiede di inaugurare la nuova era della privatizzazione del sistema sanitario pubblico.
Naturalmente senza che vengano intaccate le reali fonti degli sperperi. Per i sardi è insopportabile la genuflessione del presidente Pigliaru dinnanzi al presidente del Piemonte Chiamparino, al quale chiede in prestito il suo fuoriclasse che avrebbe azzerato il passivo degli ospedali piemontesi, per fare altrettanto da noi. Ma Moirano si trasferisce in Sardegna con la benedizione di Chiamparino, anche perché con l’imminente compimento del 65 anno di età, a Moirano non è concessa la permanenza nelle istituzioni piemontesi mentre la Sardegna è il suo Eldorado.
Rispetto alla flebile contrarietà dell’assessore ai Lavori Pubblici, a proposito di Moirano, non è tanto una questione di uno straniero in casa sarda, quanto il fatto che la Sardegna ha le sue intelligenze in grado di razionalizzare davvero le spese sanitarie e di individuare le fonti reali degli sperperi su cui effettuare i tagli. Intelligenze che per risanare i buchi di bilancio non taglierebbero i diritti dei sardi ad una sanità pubblica ed equa, ma eliminerebbero le note mangiatoie.
Sui prodigiosi risultati di Moirano, direttore generale dell’assessorato alla sanità piemontese dal 2014, va detto che non esiste alcun riscontro. La Regione Piemonte, a tutt’oggi, è sotto piano di rientro e per il recupero del deficit di bilancio ha notevoli difficoltà. Nonostante i tagli esercitati da Moirano sul sistema sanitario pubblico, meno di un anno fa, alla Corte dei Conti si certificava un deficit di 5,75 miliardi. E’ palese che Moirano non tagliasse laddove doveva.
Ci chiediamo che cosa possa legare il Piemonte alla Sardegna se non la disavventura storica con i Savoia ed oggi il governo del PD. Intanto, mentre cittadini piemontesi festeggiano la liberazione da Moirano, per il nuovo contabile dello Stato, la Sardegna trema.
Sardigna Libera
www.claudiazuncheddu.net
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