Il vice primo ministro della Crimea Georgy Muradov ha rivelato a Sputnik che più di otto anni fa, quando la penisola faceva parte dell'Ucraina, gli Stati Uniti avevano pianificato di aprire un proprio laboratorio biologico nella città di Simferopol. Tuttavia, tali piani furono ostacolati dalla Russia.
"Le armi biologiche sono state sviluppate per anni nei laboratori segreti del Pentagono in Ucraina. Gli abitanti della Crimea hanno familiarità con questo problema, in quanto gli Stati Uniti hanno pianificato di creare un laboratorio simile nella penisola, e solo la riunificazione della penisola con la Russia nel marzo 2014 ha impedito i programmi di creazione di agenti patogeni in Crimea", ha spiegato Muradov.
Il vice primo ministro, ha aggiunto che i funzionari di Rospotrebnadzor (Ufficio nazionale della protezione dei consumatori e del benessere umano) hanno rinvenuto 104 unità di campioni di ectoparassiti, 46 campioni di organi interni di roditori e 105 campioni di siero umano. I ritrovamenti erano pronti per essere spediti all'estero, immagazzinati, in attesa dell'invio, nell'area dell'ex stazione sovietica di monitoraggio sanitario ed epidemiologico di Simferopol.
"Nella stessa stazione sono stati conservati dei documenti, secondo i quali risulta che gli americani stavano per aprire un loro biolaboratorio a Simferopol. Le attuali 'scoperte' non fanno altro che confermare le conclusioni russe secondo cui l'Ucraina stava per convertirsi nel teatro di una possibile aggressione ai danni della Russia, incluso attraverso l'avvio di una 'guerra biologica segreta' '', ha rivelato il vice primo ministro della Crimea.
Durante la seconda settimana di marzo, il Ministero della Difesa russo ha presentato prove che rivelano come gli Stati Uniti abbiano investito più di 200 milioni di dollari in laboratori biologici in Ucraina, a loro volta coinvolti in un programma militare di sviluppo di armi biologiche statunitensi.
La Russia ha preteso spiegazioni agli Stati Uniti dopo aver comprovato l'esistenza di attività militari biologiche statunitensi in Ucraina. Sulla stessa linea, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lizqian ha richiesto a Washington di chiarire le proprie attività di riarmo biologico in patria e all'estero.
In precedenza, il vicesegretario di Stato americano Victoria Nuland aveva ammesso che in Ucraina esistevano strutture di ricerca biologica e che Kiev e Washington stavano lavorando per evitare che il materiale accumulato in situ cadesse nelle mani delle forze russe.
Traduzione e adattamento a cura di Chris Barlati
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