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mercoledì 10 maggio 2023

Confrontiamoci sui valori per una sanità pubblica e indipendente


Di Mariella Camedda
Prodromo di una morte annunciata:

La Sanità Pubblica

Anni cinquanta: l’Italia, devastata dai bombardamenti alleati, si avvia alla ricostruzione. Un progetto difficile, forse irraggiungibile. Eppure, dagli anni cinquanta in poi, è l’Italia con Enrico Mattei e l’ENI a collocarsi in prima fila nel campo della ricerca energetica internazionale. Grazie a figure come Felice Ippolito è tra i primi tre paesi al mondo nel campo del nucleare civile e con l’industria di Olivetti e il suo brillante ingegnere Mario Tchou, di origini italo cinesi, costruiamo il primo computer da tavola.

Allo stesso tempo, a livello sanitario, con Domenico Marotta, chimico e scienziato italiano, direttore dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) dal 1935 al 1961, l’Italia realizzerà un Istituto Sanitario Nazionale che addirittura attira i premi Nobel della Pace.

Destini singolari e a cui la Storia darà singolari incroci:
 <<Perché Mattei verrà ucciso in un cosiddetto incidente aereo, Olivetti morirà improvvisamente mentre in treno viaggia verso la Svizzera, Mario Tchou, il dominus di tutto il settore elettronico dell’Olivetti, morirà in un incidente stradale, mentre Ippolito e Marotta verranno spazzati via da inchieste giudiziarie che poi si riveleranno essere assolutamente destituite di fondamento.>> (Gianfranco Peroncini-L’omicidio di Enrico Mattei)
La strada per il declino era stata forzatamente tracciata e, di fatto, mai arrestata.

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