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martedì 5 aprile 2022

Florida: rilasciate nell'ambiente miliardi di zanzare OGM




Miliardi di zanzare geneticamente modificate verranno rilasciate in Florida

Diverse organizzazioni oligarchiche promuovono da anni il progetto "Gene Drive". Si dice che sia in grado di sradicare tutta una serie di malattie. In programma ci sono le malattie trasmesse dalle zanzare.

Sono stati fatti esperimenti con la malaria, ad esempio, come riportato qui . Gli oligarchi statunitensi, in primis la Gates Foundation, hanno agito come finanziatori. C'erano anche altri conoscenti, come l'Imperial College, che è stato spiacevolmente notato non solo nel caso dei Coronavirus con le sue previsioni più alte di diversi ordini di grandezza.

Nessuno ha calcolato il rischio di un intervento così importante in natura: potrebbe portare al collasso di interi ecosistemi. Due miliardi di zanzare Aedes Aegypti geneticamente modificate verranno rilasciate in Florida nei prossimi due anni. C'erano rapporti qui, ad esempio, e recentemente qui .

Attualmente si tratta della presunta prevenzione della febbre gialla in Florida. Presto potrebbe trattarsi anche di “vaccinare” persone con insetti geneticamente modificati, anche contro la loro volontà.

Nessuno ha studiato adeguatamente il rischio di una così grande invasione della natura: potrebbe far crollare interi ecosistemi. Anni fa, la Bill and Melinda Gates Foundation ha identificato un nemico importante in Florida: la peste della febbre gialla, che viene trasmessa dalle zanzare della febbre gialla. Ecco perché sta finanziando le prove della società
 Biotech-Unternehmens Oxitec con sede a Oxford , che sta lavorando alla biotecnologia necessaria.

L'obiettivo di eradicare queste zanzare deve essere raggiunto rilasciando specifici insetti geneticamente modificati che hanno una proprietà speciale. Possono - presumibilmente - produrre solo prole maschio che è vitale. Le femmine morirebbero prima di raggiungere la maturità sessuale.

In questo modo, le popolazioni di zanzare devono essere ridotte al minimo o sradicate in modo sostenibile, secondo il piano. L'obiettivo non è solo quello di frenare la diffusione della febbre gialla, ma anche di malaria, zika, dengue e chikungunya.

Per inciso, tutti questi agenti patogeni sono oggetto di ricerca nei biolab finanziati dagli Stati Uniti in tutto il mondo, più recentemente in Ucraina.

Rischi imprevedibili

I rischi dell'esperimento sono considerevoli. Le zanzare sono relativamente basse nella catena alimentare e molti altri animali dipendono dal mangiarne a sufficienza. Se il piano funziona, sono ipotizzabili varie conseguenze.

Da un lato, potrebbe portare all'estinzione incontrollata di molte altre specie animali, dall'altro, sarebbe possibile che altri insetti occupino nel tempo la nicchia lasciata libera. Ma queste sono le varianti più innocue.

Non è noto se il DNA alterato delle zanzare persista effettivamente solo nella loro specie o si diffonda anche a quello degli animali che se ne nutrono. Non è inoltre chiaro se si svilupperà resistenza o se le zanzare selvatiche non riconosceranno comunque la differenza e si rifiuteranno di accoppiarsi.

Le preoccupazioni vengono represse

C'è molta resistenza al progetto sul campo e alle argomentazioni avanzate. Ad esempio, non è stato nemmeno dimostrato che questa particolare zanzara trasmetta le malattie che il progetto mira a combattere.

Almeno questo è quanto afferma Dana Perls , capo dell'ONG "Friends of the Earth". Perls spiega che fino ad oggi non ci sono risultati dalle prove dell'anno scorso che siano passate attraverso un processo scientifico sottoposto a revisione paritaria. Ha definito i piani "distruttivi" e "dannosi per la salute pubblica".

La mancanza di una trasmissione confermata delle malattie di Aedes aegypti in California è stata anche una preoccupazione della Perls: "Non ci sono problemi immediati e ci sono molte incognite", ha detto.
Una volta rilasciato inarrestabile

Ciò su cui Perls ha ragione, tuttavia, è che una volta rilasciato, non c'è modo di rimuovere gli animali dall'ambiente. Questo è simile al problema che le sostanze sperimentali di mRNA non possono essere rimosse dalle persone in cui vengono iniettate. In entrambi i casi, Bill Gates è uno dei partecipanti principali.

lunedì 2 agosto 2021

Sardi e Sicuri Analisi di una Disfatta

Abbiamo ricevuto da un gruppo di cittadinanza attiva - riunito sotto il nome di LiberAZIONE S.A.R.D.A.  - un interessante report investigativo intitolato "Sardi e Sicuri Analisi di una Disfatta" che  analizza l'efficacia della campagna regionale "Sardi e Sicuri" della Regione Sardegna.

Il documento giunge alla conclusione dimostrandone gli esiti disastrosi sotto ogni aspetto:  malgrado le enormi quantità di persone testate, lo screening  di massa non ha infatti portato ad alcun rilevante controllo sulla curva epidemiologica, risultando solo un enorme dispendio di risorse pubbliche a detrimento dei sardi stessi.

SaDefenza lo scorso anno ha lanciato un grido di allarme, prima che si diffondesse la paranoia terroristica mediatica, nel denunciare pubblicamente l'intento di Crisanti, Burioni e Pregliasco di voler  trasformare la Sardinya in un laboratorio; Ciononostante Andrea Crisanti  è stato chiamato dal presidente Christian Solinas a formare lo pseudo comitato tecnico sardo che si è rivelato inefficace, incapace e sprecone, ai danni dei sardi trasformati in cavie, il documento di LiberAZIONE dimostra la disfatta della campagna regionale e le implicazioni tutt'altro che etiche della Giunta Regionale Sarda nell'effimera propaganda di  "Sardi e Sicuri".
SaDefenza
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LiberAZIONE S.A.R.D.A. è un gruppo di cittadini uniti da ideali comuni. 

È composto da persone che hanno avuto esperienze di associazionismo e attivismo nelle diverse città dove hanno vissuto, si sono conosciute nel 2017 durante le mobilitazioni contro la legge Lorenzin. Nel Settembre 2020 si sono costituiti come realtà autonoma, collaborando con gruppi, associazioni, avvocati, medici e insegnanti, presenti sia nell'isola che nello stivale. L'obiettivo di LiberAZIONE S.A.R.D.A. è quello di portare l'attenzione su alcune istanze che riguardano la difesa della dignità umana per cui ogni essere sia libero nell’agire e nello scegliere: libertà di cura, diritto alla salute psicofisica, libertà di educazione, libertà di espressione, tutela del territorio; cercando di promuovere conoscenza, stimolare impegno e connessioni tra realtà che si riconoscono in questi valori. 

Il nostro focus è principalmente incentrato sulle questioni inerenti l’istruzione, sia pubblica che all’interno del nucleo familiare. 

Questo sta alla base di un impegno comune che favorisca il rovesciamento del sistema di valori imposto, che ha determinato uno scollamento tra le naturali esigenze dell’uomo e la società. 

La conoscenza è il primo passo per un'azione consapevole e condivisa, perché la società sia un corpo sociale e non un insieme di monadi isolate. 



LiberAZIONE S.A.R.D.A. (Libertà, Azione, Salute, Amore, Resilienza, Democrazia, Autoderminazione)



SARDI E SICURI 
Analisi di una disfatta 

"I risultati raggiunti – dichiara il Presidente Christian Solinas – ci dicono che la Sardegna può diventare un modello non solo per il Paese, ma per tutta l'Europa”
“Il nostro obiettivo è quello di spezzare le catene di contagio e abbattere la circolazione virale sul nostro territorio per portare la Sardegna il più rapidamente possibile fuori dall'emergenza".  regione.sardegna 


Circa 300 mila test effettuati da gennaio ad aprile; una massiccia macchina operativa supportata da ingenti investimenti, annunciata con appelli roboanti ma conclusasi in un silenzio assordante (e con qualche mugugno), quasi la si volesse infine occultare.

Ci siamo dunque chiesti quanto essa possa aver concretamente contribuito alla sicurezza dei sardi, se abbia saputo tenere il polso dell’altalenante dinamica epidemiologica avutasi in Sardegna nel lungo periodo, se abbia infine avuto una reale e decisiva valenza ai fini diagnostici e statistici.

Per tentare una risposta abbiamo raccolto quanta più documentazione disponibile “in chiaro” sufficiente a produrre un bilancio serio, ragionato e supportato dai dati.

Proveremo a riportarne di seguito - in modo assai schematico - una cronistoria ed a trarne le debite ed oneste conclusioni che - chiunque avrà pazienza di seguirci fino in fondo - potrà trovare in calce a questo report, con qualche sorpresa.


Inizio Campagna:

L'annuncio dell'ATS: "Complessivamente, la macchina approntata con la collaborazione di Andrea Crisanti, microbiologo e ordinario dell'Università di Padova, conterà 46 postazioni e 180 operatori.  
atssardegna

I primi tamponi antigenici rapidi, saranno eseguiti in Ogliastra tra il 4 e il 5 gennaio 2021 e saranno poi ripetuti a una settimana di distanza – l’ 11 e 12 gennaio 2021 – sui soggetti risultati negativi, così da aumentare la probabilità di intercettare eventuali positività al Covid. Verranno usati due tipi di tamponi differenti, lo stesso procedimento verrà pian piano utilizzato in tutta l’isola:
● Nella prima sessione di test saranno utilizzati tamponi antigenici rapidi cromatografici (in grado di restituire un risultato visibile a occhio nudo tramite la colorazione, nell’arco di 15 minuti);

● Nella seconda sessione saranno impiegati tamponi antigenici immunofluorescenti (risultato entro 24 ore attraverso l’analisi con un apposito macchinario).
si comincia il 4 gennaio: "In 6 mesi Covid free" Nell'Isola il "Vaccine day" unionesarda

Dr. Andrea Crisanti e il presidente Christian Solinas

Non sappiamo che ruolo abbia avuto la missione IGEA nella campagna specifica, visto che è già operativa a novembre 2020:
lanuovasardegna.it/regione/2020/11/09/news/covid-medici-militari-per-i-tamponi-in-sardegna-1.39519485>

I medici militari a Sassari


MEMORANDUM


La Sardegna passa in zona bianca il 1 marzo.
Il 22 marzo scala in arancione. In rosso il 12 aprile.


Conteggio Tamponi:

OGLIASTRA. Prima fase: 4-5 Gennaio:

https://www.regione.sardegna.it/ >

Sono stati eseguiti 26.936 tamponi antigenici pari all'80% del target individuato per l'attività di screening sulla popolazione residente nei 23 comuni dell'area: 14.218 tamponi eseguiti nella prima giornata e 12.718 nella seconda. Le positività rilevate al tampone antigenico sono 142. Le persone risultate positive sono state sottoposte al test molecolare.
Il test antigenico viene ripetuto sulla popolazione l'11 e il 12 gennaio.
Nessuna tabella sinottica attualmente reperita, malgrado formale richiesta.


NUORESE 6-14 feb:

< http://www.quotidianosanita.it/sardegna/articolo.php?articolo_id=92769 >

<https://www.sardegnalive.net/news/in-sardegna/136724/campagna-sardi-e-sicuri-nel-nuorese-ecco-tutti-i-dati-paese-per-paese >

Nelle due tornate sono stati individuati 65 positivi confermati dal tampone molecolare. Hanno partecipato complessivamente 82.020 cittadini. Nella prima tappa sono risultati solo 28 positivi su 40274 screening.
TABELLA PDF: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato9876683.pdf



MEDIO CAMPIDANO 20-21 febbraio:

< http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=93134 > Ai 3 positivi confermati al tampone molecolare sabato 20 febbraio, ne sono stati identificati altri 7 sulle operazioni sanitarie di tamponamento ed esito effettuate sui positivi individuati al test antigenico la domenica seguente. TOTALE: 10. Oltre 24mila i test antigenici eseguiti.
TABELLA PDF:( http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato4071383.pdf )


ATS parla di Ventotto i comuni del Medio Campidano che hanno partecipato allo screening promosso dalla Regione e condotto da Ares-Ats, 103 i comuni della Sardegna coinvolti dall'avvio del progetto, per oltre 150mila test eseguiti <https://www.aslsanluri.it/index.php?xsl=7&s=72509&v=2&c=214>



CAGLIARI 13-14 marzo:

< https://www.quotidianosanita.it/sardegna/articolo.php?articolo_id=93328> effettuato complessivamente nelle due giornate dedicate, circa 30 mila tamponi. Confermati 49 positivi con l’analisi approfondita al molecolare.
Nessuna tabella attualmente reperita, Malgrado formale richiesta.



SASSARI 10-11 aprile
<http://www.regione.sardegna.it/j/v/2568s=422140&v=2&c=392&t=1>

<(https://www.unionesarda.it/news-sardegna/sassari-provincia/sardi-e-sicuri-nel-sassarese-quasi-30mila-test-lciipoyk>

<https://www.sardegnadies.it/a-sassari-attualmente-ci-sono-77-positivi-al-coronavirus/>

<https://www.youtube.com/watch?v=sNhXWR220NE>



Quasi 29 mila test totali. 77 positivi individuati la prima giornata.
NESSUNA TABELLA SINOTTICA ATTUALMENTE REPERITA


18 Aprile piccoli comuni del Sassarese: 17.692 i test antigenici per la rilevazione del Covid-19 eseguiti in 23 comuni nelle giornate di sabato 17 (9.125 tamponi eseguiti) e domenica 18 aprile (8.567 test).


In tutto 27 le sedi operative in campo nei comuni di Alghero, Porto Torres, Ozieri, Ploaghe, Olmedo, Bono, Bonorva, Pattada, Thiesi, Pozzomaggiore, Perfugas, Villanova Monteleone, Mores, Benetutti, Stintino, Chiaramonti, Florinas, Codrongianos, Bonnanaro, Torralba, Laerru, Sedini e Bultei.


Mancano i dati, ma crediamo siano anch’essi irrisori: in molti comuni si annuncia: “nessun positivo rilevato”.

A quella data arriviamo a circa 300 mila test dall'inizio della campagna.



Stralci di casistica locale:


San Sperate: https://www.sansperate.net/dettagli/comunicazione/1584

Totale 1480. Di questi 25 sono risultati positivi al test rapido quindi richiamati nella stessa giornata insieme ai loro contatti diretti per essere sottoposti a test molecolare.
In totale, sempre tra sabato e domenica, sono state richiamate e sottoposte a tampone molecolare 81 persone. Di questi 81 tamponi solo in 9 persone è stata confermata la positività.

Pattada, 25 tutti falsi positivi: <https://www.unionesarda.it/news-sardegna/sassari-provincia/sardi-e-sicuri-a-pattada-25-positivi-al-covid-poi-pero-si-scopre-che-non-lo-sono-cknw3vy3 >

Tortolì:

<https://www.vistanet.it/ogliastra/2021/01/13/sardi-e-sicuri-i-dati-dello-screening-covid-a-tortoli-il-sindaco-cannas-grande-responsabilita-della-comunita/>

Confermati 19 su 30: https://www.comuneditortoli.it/ente/comunicati/252


Alghero: 59 positivi su 5361 test: <https://www.comune.alghero.ss.it/it/novita/news/Screening-di-massa-Sardi-e-Sicuri-eseguiti-5.361-test-/>

Non si hanno dati su quanti siano stati confermati al molecolare.


Lo scandalo Tamponi VivaDiag:

Sardi e sicuri’, le storie di falsi positivi. Ecco cosa è successo con lo screening:
Positivi al test cinese VivaDiag e negativi al tampone molecolare fatto poco dopo. È questa una costante emersa nella campagna ‘Sardi e sicuri, voluta dall’Ats e conosciuta anche come ‘Piano Crisanti’.

La preoccupazione di Sardinia Post si concentra sul numero abnorme di "falsi negativi". Così scrivono:
"I falsi positivi sono il male minore. Perché nel giro di 24 ore, tra test rapido cinese e tampone molecolare, una persona risultata inizialmente infetta viene a conoscenza del proprio reale stato di salute. Il problema vero sono i falsi negativi che stanno in mezzo agli altri convinti di essere sani, ma trasmettono il virus a loro insaputa. Per questa ragione in Francia i VivaDiag sono stati banditi, mentre da noi l’Ats continua a non dire una sola parola".
<https://www.sardiniapost.it/cronaca/sardi-e-sicuri-le-storie-di-falsi-positivi-ecco-cosa-e-successo-con-lo-screening/>


I Progressisti del Consiglio regionale chiedono al presidente Christian Solinas, di “sospendere la campagna ‘Sardi e sicuri’“. Il gruppo di opposizione lo fa per una serie di ragioni, incluse le dichiarazioni del virologo Andrea Crisanti, il padre di ‘Sardi e sicuri’ che è stato ingaggiata dalla Regione e dall’Ats. Lo dice per tutti il capogruppo Francesco Agus. Che aggiunge: “Lo sollecitiamo da tempo e lo ribadiamo ancora di più oggi alla luce delle ultime dichiarazioni del professor Crisanti, sull’efficacia dei test rapidi antigenici”. Ovvero quelli utilizzati nell’Isola (leggi qui l’approfondimento di Sardinia Post).

<https://www.sardiniapost.it/politica/covid-agus-a-solinas-su-sardi-e-sicuri-stop-a-screening-test-antigenici-inutili/>


il commissario straordinario di ARES ATS Massimo Temussi replica: fake news e notizie fuorvianti creano solo allarmismo e scetticismo tra i cittadini, rischiando di compromettere il lavoro che si sta facendo sui territori in un momento in cui non possiamo abbassare la guardia nei confronti della pandemia”.
<http://www.aslcagliari.it/index.php?xsl=7&s=72172&v=2&c=288>

ma il quotidiano on-line risponde a stretto giro di posta, con pubblicazione della delibera:
“mentre lo screening anti-Covid, coi tamponi rapidi cinesi, si è spostato nel Nuorese facendo registrare un flop, si scopre una bufala detta dal commissario dell’Ats, Massimo Temussi, ovvero il regista del ribattezzato ‘Piano Crisanti‘. Stiamo parlando dei controlli a tappeto sulla popolazione sarda, secondo il cronoprogramma che l’immunologo romano ha messo a punto insieme all’Azienda per la tutela della salute”.
Bisogna tornare indietro al 13 gennaio scorso per inquadrare la questione. Perché quel giorno da Parigi rimbalza la decisione presa dall’Agenzia francese del farmaco che bandisce l’utilizzo dei tamponi rapidi cinesi di marca VivaDiag, in quanto “non attendibili”, certificano gli esperti transalpini. Troppi i falsi positivi. E troppi i falsi negativi.

Sardinia Post dà conto di quella presa di posizione da parte dall’Agenzia di Parigi e spiega che i VivaDiag, prodotti ad Hangzhou, sono gli stessi test rapidi usati per lo screening in Ogliastra, la provincia da dove a gennaio ha preso avvio il ‘Piano Crisanti’. Nulla di polemico. Anche perché la presunta inefficacia dei tamponi non è certo una responsabilità di chi li acquista.


Tuttavia Temussi non ci sta. Qualche giorno dopo fa diffondere dall’Ufficio stampa un. comunicato in cui è scritto: “riteniamo che l’informazione corretta sia fondamentale, soprattutto in un momento così delicato. Fake news e notizie fuorvianti creano solo allarmismo e scetticismo tra i cittadini, rischiando di compromettere il lavoro che si sta facendo sui territori in un momento in cui non possiamo abbassare la guardia nei confronti della pandemia”. Non solo. Temussi, nella stessa nota, assicura che “i test rapidi usati in Ogliastra sono di un’altra marca, la Joysbio“.


Il giornale il 16 gennaio pubblica il comunicato del commissario ma continua ad indagare. Anche perché la prima notizia del 13, quella in cui diceva che i test banditi in Francia erano uguali a quelli usati in Ogliastra, era stata verificata in loco. Tant’è: il 16 gennaio Sardinia Post pubblica la delibera con la quale è provato che l’Ats ha acquistato solo tamponi rapidi VivaDiag, spendendo 5 milioni e 360mila euro (leggi qui).


Dopo quell’inchiesta, sempre Sardinia Post ha scritto una mail all’Ats, in cui si chiedeva di poter avere la delibera con la quale si comprovava l’acquisto dei test rapidi Joysbio, come detto da Temussi. Nessuna risposta è mai arrivata in Redazione. Né al consigliere regionale del Pd, Salvatore Corrias, sindaco del Comune ogliastrino di Baunei, che aveva contestato a Temussi il fatto di non voler rendere pubblici gli esiti dello screening. “E non stiamo chiedendo di certo i nomi dei positivi, ma solo i risultati complessivi dei controlli. Del resto – aveva aggiunto l’esponente dem – non c’è motivo per tenere nascosti i dati se la campagna è andata benissimo, come detto dallo stesso commissario Ats”.


Proprio nel Nuorese è stata scattata in quei giorni la foto, pubblicata a corredo del pezzo. Come si può osservare, i test sul tavolo, all’interno della scatola bianca e verde, sono proprio i VivaDiag. E Temussi è lì dietro in piedi, vestito di nero. Insomma, passato quasi un mese da quel comunicato del commissario, è evidente che sui test rapidi cinesi la fake news l’ha detta lui e non i giornali. Nel mezzo l’indagine interna aperta dal Dg dell’assessorato alla Sanità, Marcello Tidore, proprio per fare chiarezza sui 5,3 milioni spesi dall’Ats per i test cinesi VivaDiag.

<https://www.sardiniapost.it/politica/test-cinesi-e-dubbi-bufale-per-temussi-ma-lafake-news-lha-detta-proprio-lui/>

<https://www.sardiniapost.it/inchieste/test-cinesi-covid-ecco-lacquisto-ats-tutto-diuna-sola-marca-spesi-5-milioni/>

<https://www.sardegnareporter.it/2021/04/sardi-e-sicuri-lunica-sicurezza-e-lo-sprecodi-soldi/388752/>


Ecco che alcuni politici regionali iniziano a smarcarsi: c’è chi ne richiede l’interruzione e chi dichiara che l’unica cosa “sicura” è stato lo spreco di soldi (M5s).


ADDENDUM: Test Rapidi: il Veneto e la permanenza “in giallo”. Illuminante inchiesta di Report:

<https://www.youtube.com/watch?v=mn7fJ-c_ndo>



Ad ultimo, c’è da segnalare che proprio i VivaDiag sono i test antigenici utilizzati - sempre dall’ATS - per gli screening negli scali portuali ed aeroportuali sardi fino a qualche settimana fa.


Le statistiche

I grafici della fondazione GIMBE:










Il conteggio giornaliero mostra come la campagna Sardi e Sicuri si affianca ad un periodo decrescente di casi, che raggiunge il minimo tra il 23 febbraio e il 2 di marzo (data in cui la Sardegna passa in zona bianca). In quei giorni è in piena esecuzione lo screening, prima nel Medio Campidano, poi a Cagliari, con un totale di 54 mila test che hanno portato a soli 59 positivi confermati da molecolare.
Il ruolo dello screening non è impattante sul numero dei positivi totali del periodo, in verità appare assai irrisorio.

L’11 aprile ci prepariamo ad entrare in zona rossa con 369 i contagi da coronavirus, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile: attuali positivi 17.081, con unaumento di 287 unità:

<https://www.adnkronos.com/covid-sardegna-oggi-369-contagi-e-4-morti-bollettino-11-aprile_6hs9HLAFP3zgMkL8GpUkR9>


In quelle stessa date si svolge lo screening a Sassari ed Alghero (77 positivi nella prima e 59 nella seconda, a fronte di quasi 50 mila test, (non ci sono attualmente info reperibili sui riscontri molecolari, che avranno ridotto ulteriormente il numero). Ma il “rosso” era stato già deciso sui dati della settimana prima dello screening.

I numeri s’impennano dal 13 al 27 aprile. Il 24 si svolge l’ultima trance di screening nei piccoli comuni del sassarese, ma non si hanno notizie in merito ai positivi totali, di sicuro sotto la media dei precedenti, visti alcuni articoli di stampa locale.


Impostando una proporzione matematica: 397 presunti positivi su 300mila test di screening equivalgono ad una percentuale che va dallo 0,13%, (da valutare al ribasso, considerato che - in genere - una considerevole percentuale viene poi smentita dal molecolare), ad un plausibile 0,06%, molto vicini a quel che poeticamente definiremmo
un “nulla cosmico”.


Quanto sono costati i tamponi?



Quasi 6 milioni di euro evaporati solo per l’acquisto di test inutili ed inaffidabili, con tutto il carico e dispendio di risorse impegnate su personale ed organizzazione logistica della campagna, con relative spese di consulenza, per uno screening che - dai dati testé esaminati - non ha mostrato alcun ragionevole valore né di tipo diagnostico, predittivo e tantomeno statistico: questa campagna non è infatti stata in
grado d’intercettare, indirizzare o prevenire alcunché, non ha in nessun modo tenuto il polso della situazione epidemiologica suggerendo criticità o attivando eventuali campanelli d’allarme quando la curva tendeva a risalire.



Tutto ciò non deve però lasciare sorpresi: si trova ormai conferma in diversi papers internazionali, tra gli altri dello stesso British Medical Journal :


L’inefficacia/dubbia utilità dei test (anche rapidi, sia professionali che di autovalutazione) è infatti denunciata in questi recentissimi articolo del BMJ che fotografano la situazione inglese:


<https://www.bbc.com/news/health-56349116?fbclid=IwAR1IcMjga70ltPkRNhFc5Vk9UgjFrkvr7XKZqxYCXispDC8FAPif3aAPaKk>




<https://www.bmj.com/content/372/bmj.n706fbclid=IwAR3JizhY1YJrDjzOaNOWJDh3MBGYEXaf7UQoS7BJteL7aEbGcjLYB-kM0>


<https://www.bmj.com/content/373/bmj.n1058>




Screening di massa per infezione asintomatica da SARS-CoV-2


BMJ 2021 ; 373 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.n1058 (pubblicato il 28 aprile 2021)

Corrispondenza a: AE Raffle angela.raffle@bristol.ac.uk
“L'ondata di infezioni di dicembre a Liverpool, dove tester addestrati hanno sottoposto a screening un quarto della popolazione, non è stata inferiore a quella di altre città senza screening. Gli effetti dello screening degli studenti universitari a partire da dicembre rimangono poco chiari ei dati non sono stati resi pubblici. Le case di cura che conducono test asintomatici hanno faticato ad aderire ai protocolli e hanno sperimentato non meno focolai rispetto alle case di cura senza test asintomatici”.

Va inoltre ricordato che: L'Organizzazione Mondiale della Sanità non ha mai consigliato di testare persone a basso rischio. Il consiglio del Consiglio dell'UE sui test rapidi si concentra su quelli con un'elevata probabilità di pre-test, come i contatti di casi o dove i tassi di positività del test sono> 10%. I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) sono espliciti sui limiti dei test rapidi in contesti a bassa prevalenza e sono attenti a distinguere gli usi diagnostici dallo screening.

E non va meglio per i sierologici. Sempre in un recentissimo articolo del BMJ:
Sebbene la preoccupazione per l'accuratezza dei risultati negativi di questi test non sia nuova, i timori sul numero di falsi positivi sono aumentati.
Public Health England ha riferito che tra l'8 marzo e il 4 aprile sono stati effettuati oltre 26 milioni di test a flusso laterale. Circa la metà dei 30904 risultati positivi identificati è stata seguita con un test PCR, di cui 3034 (18%) sono tornati negativi.
<https://www.bmj.com/content/373/bmj.n1025>



Conclusioni


Per quasi 4 mesi - malgrado le enormi quantità di persone testate - lo screening di massa Sardi e Sicuri non ha portato ad alcun rilevante controllo sulla curva epidemiologica, anzi, l’ha vista calare fino ai primi di marzo, nonostante le grandi adunate con quasi 150 mila test eseguiti, mantenendo poi gli stessi infimi livelli di rilevazione anche durante la grande impennata avutasi in conclusione, nei comuni della provincia di Sassari, senza che essa abbia mostrato una tangibile utilità nell’intercettare cluster né - in qualche modo - prevenirli.

Rimane l’indignazione e lo sgomento per i milioni di euro dirottati (e dilapidati) inutilmente su metodologie di testing ormai scientificamente screditate. Resta altresì un forte sentimento di deprimente impotenza per le risorse pubbliche così sottratte ad investimenti ben più urgenti e necessari, come il rafforzamento della medicina territoriale, delle strutture e degli organici ospedalieri in perenne affanno.
Tante le domande tutt’ora senza risposta. Sarebbe doveroso conoscere le cifre precise, avere una sinossi dei costi complessivi di una campagna annunciata con toni salvifici e conclusasi con una vera e propria Caporetto.
Sarebbe interessante conoscere le parcelle dei consulenti e dei padrini dell’iniziativa, in primis quella del dott. Crisanti che il 4 gennaio affermava in conferenza stampa "speriamo di consegnare un'Isola che, se non è al 100% Covid free, ci va molto vicinoma che il 26 aprile - a campagna conclusa - definiva lo screening con test antigenici  letteralmente “uno spreco di soldi”, quando già nel dicembre 2020 anche in Italia qualche dubbio faceva capolino, tanto che il direttore scientifico di Altamedica, Claudio Giorlandino, dichiarava apertamente che "la letteratura internazionale già da tempo mette in luce i limiti dei test qualitativi immunocromatografici”, confermando col suo studio quanto gli stessi già conosciuti fossero in realtà estremamente maggiori. Perché dunque porre in essere imprese dagli esiti scontatamente fallimentari?




Si avrà di nuovo il coraggio di mettere in moto carrozzoni di tal fatta nella prossima stagione invernale? Intanto chi pagherà per un tale dirottamento di risorse? Quali eventuali conseguenze penali per tutti coloro che - mentendo - ne hanno cavalcato l’onda?

Chiunque vorrà porre nelle sedi opportune tali interrogativi ha piena disponibilità di servirsi di questo breve canovaccio, nella speranza che si possa andare ancor più in profondità su tale spinosa questione, di rilevanza non solo regionale.










giovedì 9 aprile 2020

Sardegna laboratorio e cavia del sistema sanitario globale contro la pandemia ...

Sardegna laboratorio e cavia del sistema sanitario globale contro la pandemia ... 

Sa Defenza 

Dal momento che il primo genoma del coronavirus è stato sequenziato in gennaio, i ricercatori di tutto il mondo hanno sequenziato più di 3.000, alcuni dei quali sono geneticamente identici, mentre altri portano mutazioni distintive.  Istituti nazionali di salute/EPA, via Shutterstock




Vi riportiamo stralci di un articolo della Nuova Sardegna, per dibattere ed essere informati su quanto vogliono imporci dal sistema sanitario nazionale, prima ci derubano dei nostri dati sul DNA e tutte le informazioni possibili e immaginabili del nostro popolo,  ora partono con sproloqui di vari virologi asserviti al sistema per propinare al popolo sardo un laboratorio dove veniamo trasformati nelle loro CAVIE.  Ci mettono davanti la carota virtuale  dell'uscita dall'emergenza facendo sperare la gente ormai esausta del confinamento  in casa  di poter tornare finalmente ad essere liberi di uscire dagli illegali arresti domiciliari in cui siamo stati messi senza  alcuna motivazione valida, inoltre è evidente l'abuso di potere usato dai politici benché siano stati delegati dal voto popolare, a cui non rispondono con responsabilità di mandato, ma hanno trasformato e reso l'intero territorio italico in un vero e proprio carcere con gli arresti domiciliari a cui ci hanno imposto e sottomessi,  inoltre hanno trasformato i vari soggetti preposti all'ordine pubblico,  CC, GdF, Guardie Forestali, i Sanitari e addirittura i vari corpi Militari in carcerieri che ledono la dignità di liberi cittadini ogni qualvolta chiedono loro  il motivo dei loro spostamenti per fattori personali stressando  intimorendo e incolpando ingiustamente con ammende esagerate penali oltreché illegali in base alla Costituzione ; tutti loro sono agli ordini di  criminali golpisti, si deve evocare un  tribunale speciale per giudicare questi stolti carcerieri e loro comandanti sia politici che militari, pensiamo a una nuova Norimberga 2.0.  

"Coronavirus, il virologo Burioni: «In Sardegna si può riaprire per gradi» Gli esperti appoggiano l’idea lanciata da Crisanti di fare dell’isola un laboratorio. «Sì ad aree pilota dove monitorare l’evoluzione del contagio». Cautela sui tempi"

«Sì, quella della Sardegna rispetto al quadro nazionale sembra una situazione fortunata, quindi l’idea di creare delle aree pilota circoscritte dove in prospettiva ridurre gradualmente le misure di contenimento e tracciare il contagio è realizzabile»: a parlare è Roberto Burioni, virologo, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e star della divulgazione scientifica via web e televisione, che ha accettato di commentare l’idea lanciata dal collega Pietro Crisanti dell’Università di Padova, fare dell’isola un laboratorio in vista della fase 2, primo step verso il riavvicinamento del Paese alla normalità. 

Verrebbero create zone protette, dove chiunque entri deve avere a disposizione uno smartphone e un’applicazione che lo mantiene all’interno di una rete in cui movimenti e contatti siano immediatamente visibili e registrabili. Questo sistema pregiudicherebbe la privacy ma garantirebbe la possibilità di muoversi, perché l’eventuale contagio risulterebbe mappabile. L’idea è che i cittadini dovrebbero partecipare a un Grande fratello in chiave di prevenzione sanitaria.

 «Non si può parlare di tempi, bisognerà valutare in base ai dati disponibili – sono le parole del virologo – la certezza per il prossimo futuro è che dovrà essere imposto l’uso delle mascherine a tutti e in tutte le situazioni, mentre l’ipotesi di distanziare anche i conviventi dipende dalla presenza in casa di una persona positiva. In quel caso è inevitabile».

 Pregliasco spiega subito perché: «Si tratta di allestire un sistema di tracciamento e individuazione dei focolai da realizzare in modo molto sistematico con l’informatica che consenta di avere sempre sotto controllo la situazione su aree da circoscrivere a cerchi concentrici. Direi che alcune zone della Sardegna si prestano bene e si potrebbe cominciare da quelle indicate, come Cagliari e Oristano». 

Dunque siete sempre sotto controllo di un grande fratello che nel caso  vai fuori dal territorio assegnato vengono a prelevarti e mettono nei loro campi (carceri) e devi collaborare altrimenti nn esci più, i tamponi li portano loro e con lo scandalo dei tamponi già positivi al virus notizie di cui abbiamo sentito nei TG ,  voglio vedere poi se siete/siamo veramente come loro poi asserirebbero POSITIVO devi essere separato dagli altri ecc... se vogliono discriminare un qualsivoglia cittadino hanno tutte le armi e strumenti per poterlo mettere in quarantena (carcere) quando vogliono , ricordatevi che il piano a cui ci hanno assoggettato a casa è piano criminale perciò in loro non c'è verità ne volontà di aiuto sanitario ma in armonia con il piano paneuropeo Kalergi ci vogliono perseguire e mettere a tacere.

" «Se i cittadini collaborano, segnalano prontamente ogni eventuale nuovo caso non vedo pericoli, sempre che i dati sul contagio siano precisi».

L’utilità però non è discutibile: «Conosco i dati sardi sul contagio, sui ricoveri e sui decessi - conferma Burioni - e se sono esatti, come non ho alcuna ragione di dubitare, non vedo rischi ad avviare al momento opportuno la nuova fase. Cagliari e Oristano potrebbero essere le aree più indicate per cominciare, ma tutta la Sardegna gode di una situazione favorevole, se non altro perché si tratta di un’isola». "

"Sui tempi per un’eventuale partenza Burioni non si sbilancia «Non si può parlare di tempi, bisognerà valutare in base ai dati disponibili – sono le parole del virologo – la certezza per il prossimo futuro è che dovrà essere imposto l’uso delle mascherine a tutti e in tutte le situazioni, mentre l’ipotesi di distanziare anche i conviventi dipende dalla presenza in casa di una persona positiva. In quel caso è inevitabile».

L’ipotesi Sardegna-laboratorio contro la pandemia da coronavirus sembra incontrare pareri favorevoli fra gli scienziati impegnati nella lotta al Covid-19, dalla trincea sanitaria di Milano manifesta interesse anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università meneghina e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi: «La vedo come una via da seguire, sempre che ci sia la piena collaborazione della popolazione che deve partecipare con grande senso di responsabilità. Non solo, serve anche una grande capacità organizzativa e ampia condivisione»."

In pratica dobbiamo essere servi fedeli disponibili ad asservire le loro volontà , dunque disposti ad accettare ogni cosa ci venga richiesta in nome della scienza,  vaccini che servono a nulla , quando chiunque sensato e ben disposto a guarire dalla malattia sa che deve rafforzare il sistema immunitario e questo lo fai stando all'aria aperta al sole e facendo attività fisica, in questo  modo ci si rende immuni e forti da qualsiasi virus...

Pregliasco infatti non ha a cuore il nostro benessere ma il portafoglio delle multinazionali del farmaco;  di  cui la Fondazione Melinda e Bill Gates, che è proprietaria molte aziende produttrici di vaccini,  insieme alla OMS gestita da un criminale, l'ex ministro etiopico Tedros Adhanom, già reo di genocidio, hanno assassinato decine di migliaia di persone della tribù etiopica Amhara tramite vaccini procurati dai già riconosciuti criminali della Melinda & Bill Gates Foundation, e dunque ora il virologo insiste nel volerci mantenere in carcere tra le mura domestiche: 

"«Sulla riduzione delle misure di contenimento andrei cauto – avverte – perché non siamo ancora alla fase 2 e siamo lontani dalla fase 3, qualsiasi scelta non ci porterà al contagio zero ma potremmo andarci vicino. In una situazione come quella sarda, dove il focolaio del contagio è piccolo, si possono ottenere i risultati migliori»."

Blondet ci spiega alcuni aspetti da tenere bene in considerazione prima di assoggettarci impunemente a questo sistema sanitario totalizzante e criminale: 

“Dai loro test sui topi di un vaccino-cerotto che rilascia il principio attivo nella pelle hanno riscontrato risultati positivi contro la battaglia del COVID-19. I risultati di questi test sono stati pubblicati su EbioMedicine. […] L’Esperimento vaccinale si chiama PittCoVacc ed è una specie di cerotto con 400 microaghi che non entrano profondamente nella pelle e in 2-3 minuti si sciolgono, senza dolore e senza sanguinamento rilasciando l’antigene che scatena la risposta immunitaria.

Il cerotto con 400 micro-aghi è quello finanziato e raccomandato dalla Bill e Melinda Gates Foundation, di cui abbiamo parlato di recente.  





Lascia nella pelle un tatuaggio quantico, a voi invisibile, ma leggibile da chi dispone dell’apposito lettore elettronico: il tatuaggio è fatto di microscopici cristalli semiconduttori, e informa il lettore di chi voi siete, e se avete ricevuto il vaccino – cosa essenziale, altrimenti non vi lasciano tornare al lavoro. Ma contiene un quantità di altre informazioni su di voi, sanitarie e no. Domani, potrà contenere informazioni sul vostro conto corrente, i vostri gusti sessuali, la vostra fedina penale…

Cominciamo col dire che un vaccino contro il coronavirus è una truffa intellettuale, morale e scientifica. Per il fatto che il corona muta con frequenza frenetica – 30 volte l’anno. Il che significa che una settimana o due dopo che siete stati vaccinati, non siete comunque immunizzati perché il virus è cambiato.

 https://www.maurizioblondet.it/arriva-la-truffa-chiamata-vaccino/?fbclid=IwAR2B3Hac1-yjeHukIrIw0RkfBSEn_YqfaQmVVdFZyEvVef6PEJeSgEijOpQ


Ma come dicono gli esperti svizzeri questa clausura non è la cura giusta per le persone : 

"La rapida adozione nella maggior parte dei paesi della strategia di controllo della diffusione virale con misure di confinamento , per quanto ne sappiamo, senza un'analisi approfondita, aperta ed equilibrata di tutti i pro e contro riguardanti questo approccio...

L'applicazione di misure generali di allontanamento e di confinamento porta inevitabilmente a ogni sorta di decisioni discutibili. Ancora peggio, diverse misure, che hanno un minimo o addirittura nessun senso, possono essere imposte dagli stati e implementate / aumentate da individui paurosi.


In ogni caso, in nome della sicurezza di tutti, gli Stati fanno appello al dovere di tutti gli individui di accettare le limitazioni dei loro diritti civili e della loro libertà. Questa mossa dovrebbe essere limitata alle raccomandazioni e non agli ordini accompagnati da una punizione: la prontezza delle persone deve rimanere il fattore dominante e le persone non dovrebbero essere minacciate da un governo che hanno scelto loro stessi.



Il nostro nemico principale è la paura attivata da una scienza parziale e senza cuore. Siamo con la maggior parte dei virus in una situazione win / win e abbiamo need/need di interazione: non possiamo vivere l'uno senza l'altro. Nessuna parte ha il vantaggio di sradicare l'altro. Le pandemie più vecchie, che sono alla fonte di profondi ricordi di peste atavica, erano nella maggior parte dei casi dovute a batteri e strettamente legate a precarie condizioni igieniche della vita umana."https://sadefenza.blogspot.com/2020/04/pensate-con-profondita-fare-buona.html

La Costituzione dice che il Popolo è sovrano, siamo uomini e donne liberi di poterci esprimere e  muovere liberamente ovunque si voglia; ma i criminali al governo che hanno fatto questo golpe bianco ci impediscono le nostre libere attività quotidiane sia in campo lavorativo che sociale ed intellettuale, dunque vanno processati espropriati dei beni rubati al popolo e allo stato e messi a pubblico ludibrio nelle piazze e poi al lavoro volontario per servizi sociali per il resto della loro vita .

DOBBIAMO RIVENDICARE LA NOSTRA LIBERTÀ SENZA SE E SENZA MA, SIAMO ESSERI UMANI LIBERI PERCHÉ QUESTA È VOLONTÀ DEL NOSTRO CREATORE!








Note 

Brevi da La Nuova Sardegna di Mauro Lissia, Roberto Petretto

https://www.lanuovasardegna.it/regione/2020/04/07/news/burioni-in-sardegna-si-puo-riaprire-per-gradi-1.38693293
 https://www.lanuovasardegna.it/regione/2020/04/04/news/sardegna-prima-ad-allentare-le-chiusure-dubbi-e-perplessita-degli-esperti-isolani-1.38679891


Coronavirus, il virologo Burioni: «In Sardegna si può riaprire per gradi»

Gli esperti appoggiano l’idea lanciata da Crisanti di fare dell’isola un laboratorio. «Sì ad aree pilota dove monitorare l’evoluzione del contagio». Cautela sui tempi 

CAGLIARI. «Sì, quella della Sardegna rispetto al quadro nazionale sembra una situazione fortunata, quindi l’idea di creare delle aree pilota circoscritte dove in prospettiva ridurre gradualmente le misure di contenimento e tracciare il contagio è realizzabile»: a parlare è Roberto Burioni, virologo, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e star della divulgazione scientifica via web e televisione, che ha accettato di commentare l’idea lanciata dal collega Pietro Crisanti dell’Università di Padova, fare dell’isola un laboratorio in vista della fase 2, primo step verso il riavvicinamento del Paese alla normalità. Burioni non vede controindicazioni e neppure rischi in una scelta che farebbe della Sardegna il battistrada scientifico nella lotta alla pandemia da Covid-19, un’isola dove il monitoraggio del contagio potrebbe essere eseguito con rigore e precisione grazie agli strumenti offerti dalla tecnologia. Verrebbero create zone protette, dove chiunque entri deve avere a disposizione uno smartphone e un’applicazione che lo mantiene all’interno di una rete in cui movimenti e contatti siano immediatamente visibili e registrabili. Questo sistema pregiudicherebbe la privacy ma garantirebbe la possibilità di muoversi, perché l’eventuale contagio risulterebbe mappabile. È un’idea che piace alla scienza ma che potrebbe suscitare reazioni diverse fra i cittadini, forse non tutti disponibili a partecipare a un Grande fratello in chiave di prevenzione sanitaria.

L’utilità però non è discutibile: «Conosco i dati sardi sul contagio, sui ricoveri e sui decessi - conferma Burioni - e se sono esatti, come non ho alcuna ragione di dubitare, non vedo rischi ad avviare al momento opportuno la nuova fase. Cagliari e Oristano potrebbero essere le aree più indicate per cominciare, ma tutta la Sardegna gode di una situazione favorevole, se non altro perché si tratta di un’isola». Sui tempi per un’eventuale partenza Burioni non si sbilancia, allineandosi alla posizione ormai diffusa nella comunità scientifica nazionale, mai più previsioni di fronte a un virus che ancor’oggi offre più misteri che certezze: «Non si può parlare di tempi, bisognerà valutare in base ai dati disponibili – sono le parole del virologo – la certezza per il prossimo futuro è che dovrà essere imposto l’uso delle mascherine a tutti e in tutte le situazioni, mentre l’ipotesi di distanziare anche i conviventi dipende dalla presenza in casa di una persona positiva. In quel caso è inevitabile».

L’ipotesi Sardegna-laboratorio contro la pandemia da coronavirus sembra incontrare pareri favorevoli fra gli scienziati impegnati nella lotta al Covid-19, dalla trincea sanitaria di Milano manifesta interesse anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università meneghina e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi: «La vedo come una via da seguire, sempre che ci sia la piena collaborazione della popolazione che deve partecipare con grande senso di responsabilità. Non solo, serve anche una grande capacità organizzativa e ampia condivisione». Pregliasco spiega subito perché: «Si tratta di allestire un sistema di tracciamento e individuazione dei focolai da realizzare in modo molto sistematico con l’informatica – spiega il virologo – che consenta di avere sempre sotto controllo la situazione su aree da circoscrivere a cerchi concentrici. Direi che alcune zone della Sardegna si prestano bene e si potrebbe cominciare da quelle indicate, come Cagliari e Oristano». In queste aree, ha sostenuto il virologo di Padova, le misure potrebbero essere gradualmente allentate fino a riportare la situazione alla condizione di normalità: «Se i cittadini collaborano, segnalano prontamente ogni eventuale nuovo caso non vedo pericoli, sempre che i dati sul contagio siano precisi». Per Pregliasco infatti è indispensabile che la situazione non sia stata sopravvalutata o sottovalutata, quindi che i dati disponibili fotografino la realtà: «Sulla riduzione delle misure di contenimento andrei cauto – avverte – perché non siamo ancora alla fase 2 e siamo lontani dalla fase 3, qualsiasi scelta non ci porterà al contagio zero ma potremmo andarci vicino. In una situazione come quella sarda, dove il focolaio del contagio è piccolo, si possono ottenere i risultati migliori».

Indecifrabile perché non esposta l’opinione di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto Spallanzani di Roma. Non appena il cronista ha fatto riferimento nella prima domanda al collega Crisanti il celebre virologo ha chiuso bruscamente la conversazione: «No, non rispondo a queste provocazioni – ha detto con tono alterato – il collega... no, non si mischia la lana con la seta, buonasera».
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https://sadefenza.blogspot.com/2020/04/sardegna-laboratorio-e-cavia-del.html



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