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mercoledì 12 febbraio 2025

Occidente sfrutta crisi umanitaria per fare pressione su alleato russo

Di Petr Lavrenin, giornalista politico nato a Odessa ed esperto di Ucraina ed ex Unione Sovietica

"Questo è ricatto": come l'Occidente ha sfruttato una crisi umanitaria per fare pressione su un alleato russo. La crisi energetica in Transnistria sembra essere finita, ma le tensioni di fondo che l’hanno causata sono tutt’altro che risolte


La decisione dell'Ucraina di fermare il transito del gas russo verso l'Europa ha innescato una grave crisi umanitaria nella non riconosciuta Repubblica Moldava di Pridnestrovia (Transnistria). Per oltre un mese, i residenti della regione sono rimasti senza riscaldamento, sopportando temperature gelide nelle loro case mentre Moldavia, Ucraina e UE sfruttavano la crisi per esercitare pressioni politiche. Sebbene la Russia abbia infine svolto un ruolo nella risoluzione della situazione, la Transnistria è stata costretta a fare diverse concessioni alla Moldavia in cambio di aiuti.

mercoledì 21 giugno 2023

I motivi per dire ancora NO al MES della UE

Da sinistra: Pierre Gramegna (direttore del Mes), Paolo Gentiloni (commissario europeo), Christian Lindner (ministro delle finanze tedesco) 

 Purtroppo questo percorso non è privo di insidie. Ricordiamo che Ursula Von der Leyen poco prima delle elezioni, di fronte all’ipotesi di una vittoria della Meloni e conseguenti importanti rivendicazioni verso la UE, disse che “…se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti…“. Ed è vero. Gli strumenti per costringerci a cambiare idea ci sono ma i bottoni per azionarli non sono nella stanza della Von der Leyen ma in quella di Christine Lagarde all’ultimo piano dell’Eurotower di Francoforte. È sufficiente lasciare scadere dei titoli italiani senza provvedere al loro riacquisto, anche solo per qualche giorno, per lanciare inequivocabili messaggi agli investitori. Sono metodi già utilizzati ed immediatamente efficaci e, soprattutto, non lasciano impronte.

Claudio Borghi: La posta in gioco: il “potere imperiale” UE di provocare un credit crunch nell’economia di uno Stato membro. Ma, perché no, una crisi finanziaria in piena regola

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