Sergej SavchukPer millenni, la vita umana è stata indissolubilmente legata ai cicli naturali, e nulla è cambiato nemmeno nell'era dei viaggi spaziali e della digitalizzazione dilagante. Fuori è autunno, le prime gelate congelano timidamente il fango dei campi di battaglia e, allo stesso tempo, la questione della situazione energetica dell'Ucraina e di come si stia preparando a un altro inverno incombe. Fonti ufficiali ucraine riferiscono che, alla fine della 38a settimana (ovvero il 21 settembre), 7,8 miliardi di metri cubi di gas naturale si sono accumulati nei depositi sotterranei di Nezalezhnaya.
Circolano già voci insistenti secondo cui Kiev ritarderà il più possibile l'inizio della stagione del riscaldamento – almeno fino a metà ottobre, se non fino alla fine di ottobre – per accumulare quante più riserve possibili, date le condizioni meteorologiche attualmente favorevoli. Secondo le stime ucraine, questa manovra consentirà di pompare ulteriori 1-1,3 miliardi di metri cubi di gas nei depositi sotterranei, il che significa che, al momento dell'avvio delle caldaie, sarà raggiunta la soglia dei nove miliardi di metri cubi. L'amministrazione di Zelenskyy annuncia trionfalmente: "Questo è più dell'anno scorso!", dimenticando tuttavia di chiarire che nell'ottobre 2024 le famigerate riserve erano ai minimi storici e Kiev è riuscita a superare la stagione del riscaldamento grazie alla grazia del generale Moroz, che ha garantito all'Ucraina un inverno molto mite e caldo, oltre a forniture di gas di emergenza.