mercoledì 30 marzo 2011

NO ALLA ULTERIORE SERVITU' MILITARE: NO RADAR IN SARDINIA


Durante la riunione del comitato No all'istallazione del radar a Capo sperone , il sindaco di Sant Antioco ha affermato che è a conoscenza del progetto che riguarda la costruzione di altri 4 radar nella costa occidentale della Sardegna , tra i luoghi prescelti oltre Sant Antioco vi sono Arbus , Capo Frasca e l'isola dell'Asinara (dalla bacheca di Fabio Dongu)

I Radar emettono onde elettromagnetiche molto potenti , esse, con il tempo sterilizzano le persone che subiscono passivamente i suoi raggi, aumentando sia gli aborti che le leucemie le onde radar sono teratogene nelle donne gravide (che può causare alterazioni mostruose nello sviluppo di un embrione: malattia teratogena;) ecco un'altra lotta anticoloniale e anti militarista da fare per non farci sterminare.

Il popolo sardo non ha altra scelta che autodeterminarsi se vuole sopravvivere a questo ulteriore attacco contro la sua terra e le sue future generazioni!!

Prepararsi a manifestare con forza e determinazione la nostra contrarietà a questa ulteriore servitù militare italiota!!



Danni provocati 
dalle onde elettromagnetiche
Autore:orsettabella - Liceo scientifico di Milano

Gli effetti che tali radiazioni possono provocare sugli organismi si distinguono in:
1) effetti termici o a breve termine
2) effetti non termici o cronici.

Per effetto termico si intende il riscaldamento del corpo o di sue parti esposte alle radiazioni. La gravità di questo tipo di effetto, va ricercata nel fatto che questo riscaldamento avviene internamente al corpo e non viene percepito dagli organi sensoriali: per l’organismo non è così possibile attivare meccanismi di compensazione. Gli organi con scarsa circolazione sanguigna (che favorisce la dispersione del calore prodotto) e bassa conducibilità termica (fattore negativo ai fini di una efficace dispersione del calore) sono i più colpiti (testicoli, cornea, ecc.).


Che le radiazioni elettromagnetiche influenzino i nostri ritmi fisiologici lo dimostra la ghiandola pineale, situata nella parte posteriore del cervello. Questa minuscola ghiandola a forma di pigna (da cui il nome) secerne melatonina, un ormone che regola, oltre l’umore, il sistema endocrino e riproduttivo. La produzione di melatonina è massima durante la notte e scende al minimo durante il giorno, poiché la luce inibisce il funzionamento della ghiandola. La melatonina, secondo gli studi fatti, sembra essere in grado di proteggere l’organismo da alcune forme di tumore. La sua riduzione in soggetti esposti in modo prolungato spiegherebbe, oltre la promozione di tumori, i vari disturbi riproduttivi e neurologici segnalati da alcune ricerche epidemiologiche.
Negli ultimi anni l’attenzione dei biologi di base si è andata via via spostando dalle mutazioni genetiche ad altri possibili meccanismi responsabili della crescita tumorale.

Il prof. Ross Adey, biofisico, che fa ricerca sui campi elettromagnetici sin dalla fine degli anni ’50 ed ha avuto la possibilità di studiare gli effetti di radar e microonde sui militari, afferma: "Gli studi di laboratorio hanno identificato nelle membrane cellulari la parte dei tessuti che, con tutta probabilità, per prima subisce le interazioni con i campi elettromagnetici a bassa frequenza e i campi modulati a radiofrequenza/micronde.

Studi epidemiologici hanno attirato l’attenzione verso i Campi elettromagnetici e i campi modulati a radiofrequenza come possibili fattori di rischio per leucemie, linfomi, tumori al seno, melanomi epiteliali, tumori al cervello".
Nel mondo anglosassone si stanno adottando misure cautelative per i bambini, a fronte di una evidenza scientifica riferita a rischi per la salute derivati da esposizione continuata e inconsapevole a microonde, anche a bassa intensità.

Misure cautelative e restrittive, con specifico riferimento alle strutture scolastiche o comunque destinate a bambini e ragazzi, sono attuate in Nuova Zelanda, in Svezia, in Canada, in Australia e negli Stati Uniti.
In molti paesi, si moltiplicano le proteste da parte di gruppi di cittadini e associazioni, movimenti ambientalisti e gruppi di tecnici (medici, fisici, biofisici, oncologi.).


Conferme sugli effetti tumorali dei campi magnetici provengono dall’autorevole Karolinska Institut di Stoccolma (centro di riferimento dell’OMS e del premio Nobel) e da altre istituzioni scandinave: i risultati dei loro studi epidemiologici indicano un aumento del rischio per esposizioni prolungate a campi magnetici con intensità superiori a 0,2 microTesla.
In Italia, ricercatori come il dott. Franco Merlo (Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro), il Prof. Giuseppe Masera (coordinatore di numerose ricerche internazionali sui tumori infantili) e il Prof. Cesare Maltoni (Fondazione europea di oncologia e scienze ambientali, presidente onorario della Società italiana tumori e segretario generale del Collegium Ramazzini) hanno evidenziato da anni il nesso tra l’esposizione a campi elettromagnetici (CEM) a bassa frequenza (a cui nessuno di noi sfugge) e l’insorgenza di leucemie in popolazioni di età pediatrica (0-14 anni): bambini a lungo esposti a valori di CEM 50-60 Hz superiori a 0,2 microTesla – come quelli prodotti dagli elettrodotti ad alta tensione – hanno una probabilità doppia di sviluppare una leucemia rispetto a bambini esposti a livelli inferiori. I dati scientifici disponibili, giustificano seri sospetti sulla possibilità che i CEM determinino danni biologici, favorendo la carcinogenesi. I motivi di preoccupazione sono tanto più fondati se riferiti ad un organismo in fase di crescita. Per tali motivi è doveroso cercare di limitare il più possibile l’esposizione dei bambini e in ogni caso, va chiarito che le conoscenze oncologiche indicano che non esistono livelli di salvaguardia assoluta, cioè dosi, anche se basse, tali da essere ritenute assolutamente innocue.

Effetti termici o a breve termine
per densità di potenza elettromagnetica irradiata maggiore di 10 milliwatt/cm2:
* variazioni della permeabilità cellulare
* variazione del metabolismo
* variazioni delle funzioni ghiandolari, del sistema immunitario, del sistema nervoso centrale e del comportamento.
per densità di potenza elettromagnetica irradiata maggiore di 50 milliwatt/cm2:
* possibili lesioni cerebrali
* influenza sulla crescita cellulare
* malformazioni fetali
* ustioni interne
* cataratta
* morte per infarto.

Effetti non termici o cronici per intensità inferiore a quella che determina gli effetti termici
* variazione del numero dei linfociti e granulociti (esperimenti su cellule)
* variazioni del livello di anticorpi e delle attività dei macrofagi (esperimenti su animali)
* tachicardia
* dolore agli occhi
* vertigini
* depressione
* limitazione della capacità di apprendimento
* perdita di memoria
* caduta di capelli
nei paesi dell’Est europeo studi hanno evidenziato anche:
* sterilità
* aumento aborti
* abbassamento della fertilità

Secondo l’Agenzia per l’Ambiente degli USA (EPA), su otto studi epidemiologici cinque hanno evidenziato rischi statisticamente significativi associati a:
* neoplasie linfatiche ed emopoietiche
* cancri totali in abitanti (Hawai) in stretta prossimità a torri a radiofrequenze (RF)
* cancro del sistema emopoietico (leucemia, linfoma e linfosarcoma, melanoma e esposizione a radiazione RF) in ufficiali e militari polacchi

Le leggi ed i controlli
L’inadeguata normativa in vigore per gli elettrodotti (D.P.C.M. del 23.4. e D.P.C.M. 28.9.95) indica dei limiti massimi di esposizione in 100 microTesla e distanze da rispettare per i campi elettromagnetici a bassa frequenza di 28, 18 e 10 metri dal filo rispettivamente per elettrodotti da 380, 220 e 132 KV. Questi limiti fanno riferimento a esposizioni di breve durata (effetti a breve termine) e non ad esposizioni prolungate (effetti a lungo termine).
Per i campi elettromagnetici generati da alte frequenze (cellulari) il decreto del Ministero dell’Ambiente n. 381/98 indica i limiti per le radiofrequenze da 100 kHz a 300 GHz.
L’antenna dei telefoni sul tetto solo se tutti i condomini sono d’accordo
* Monza (Milano) 9 marzo 1999 -L’installazione di una antenna sul tetto per la ricezione del segnale dei telefoni cellulari, può avvenire solo se tutti i condomini sono d’accordo. Questo è quanto ha stabilito il giudice del Tribunale civile di Monza, Piero Calabrò, nella causa intentata da due inquilini contro il loro condominio in Via Tevere, 31 a Sesto S. Giovanni.


1 commento:

Unknown ha detto...

sECONDO ME IL PROBLEMA CHE VIENE PRIMA é : PERCHé COSTRUIRE UNA POSTAZIONE RADAR .
OVVERO LA DOMANDA : CONOSCIAMO NOI LA NECESSITà DI TALI STRUTTURE NELL'AMBITO DEI PROGETTI MILITARI ?
SIAMO TUTTI CONSAPEVOLI DI QUALI E QUANTE SIANO LE FORZE IN GIOCO E QUAL'è IL NOSTRO RUOLO , AL DI Là DI FORMULE COME " SERVITù MILITARE"?.
INFATTI COME POSSIAMO PRETENDERE CHE VENGA RISPETTATO IL NOSTRO TERRITORIO QUANDO é LA NOSTRA COSCIENZA CHE NON ESISTE?
lE ONDE FANNO MALE ALLA SALUTE OPPURE NO ?NON BASTA UNO STUDIO SENZA FONTE A DIMOSTRARLO.
L'AMBIENTE é IMPORTANTE, MA RISPETTO A COSA ?
IO DEVO SAPERE COSA SUCCEDE E PERCHé SUCCEDE PRIMA DI SAPERE COSA SUCCEDE SE SUCCEDE.

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