venerdì 20 dicembre 2013

La Russia condanna il massacro di Adra in Syria, ed invita la comunità mondiale a reagire

La Russia condanna il massacro di Adra in Syria, ed invita la comunità mondiale a reagire
rt.com

Il ministro degli esteri russo ha condannato il massacro della città di Adra, 20 chilometri a nord di Damasco. I sopravvissuti dicono che i gruppi di ribelli jihadisti hanno ucciso dozzine di civili – bambini inclusi – decapitandoli o bruciandoli vivi. 

 Aleksandr Lukashevich, portavoce del ministero degli esteri, ha dichiarato: "Mosca è convinta che una simile azione debba essere condannata e che la comunità internazionale dovrebbe perseguire i responsabili ed i finanziatori di atti simili"

Mentre l’esercito siriano prosegue nella propria ampia azione volta a respingere i ribelli fuori da Adra, RT Arabia ha raccolto da testimoni i resoconti di quanto verificatosi nella città la settimana scorsa, quando è caduta nelle mani dei ribelli islamici del fronte Al-Nusra e dall’esercito dell’Islam. 

 Quelli coinvolti nell’allontanare le violenze da Adra e Damasco hanno riferito di aver visti militanti islamici massacrare tanto Alawiti e Druzi quanto Cristiani e Sciiti, indifferentemente. Temendo che queste informazioni potessero mettere in pericolo i famigliari ancora residenti nella città occupata, i fuggitivi sopravvissuti hanno chiesto non fossero rivelate le loro identità.


L'esercito siriano in missione per costringere i ribelli  fuori dalla città di Adra. 

Uno degli intervistati ha dichiarato a RT che sono stati uccisi tutti i funzionari presenti in città: "non importa a quale gruppo religioso appartenessero". Il testimone oculare ha poi aggiunto: "Fra di loro c’erano persone che non sostenevano nessuno dei due fronti in guerra. Né l’opposizione né il governo. Eppure, sono stati terrorizzati, usati come scudi umani e massacrati".

 Attualmente non esiste nessun modo attendibile per comunicare con le persone assediate dentro Adra, ma il giornalista Abutaleb Albohaya – della RT Arabic – resocontando da Damasco ha citato fonti ufficiali stando alle quali "le atrocità contro la popolazione proseguono". 

 Uno degli scampati al massacro di Adra ha dichiarato a RT: "Quanto sta accadendo ad Adra è inimmaginabile: bambini macellati e gettati dalle finestre. E nessuno fa nulla. La crisi siriana va avanti in un contesto scevro da leggi internazionali, comprese quelle che fanno riferimento alle operazioni paramilitari"


# Tartous lealisti sepolti oggi da # Adra Supplica alla domanda che non andrà via .. dove sono le sepolture Ghouta? pic.twitter.com/QXaqm7Fw4G
- Syricide (@ Syricide) 18 Dicembre 2013

 Human Rights Watch sta valutando i resoconti che giungono da Adra. 

Lama Fakih, che segue le vicende di Siria e Libano, ha comunicato a RT via email quanto segue: "mi spiace che attualmente non si possano fare commenti in quanto la nostra indagine è in corso ed è molto difficile ottenere informazioni sull’accaduto ad Adra e sui responsabili". 

 Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lamenta che Adra sia inaccessibile al proprio personale di esperti e richiesta di commenti da parte di RT aggiunge: "Non abbiamo accesso all’area e non possiamo quindi né smentire né confermare le voci che circolano". 

 Intanto il governo di Damasco vuole attirare l’attenzione dell’ONU sulle vicende di Adra. Il ministro degli esteri siriano ha inviato lunedì una lettera di lamentele all’ONU affermando che in un sobborgo della capitale il Fronte al-Nusra e le Brigate Islamiche hanno massacrato più di 100 persone

 Nizar Skif, presidente dell’Unione degli Avvocati della Siria, ha dichiarato a RT: 
"Ad Adra sono stati commessi dei crimini orrendi. Fra le atrocità riferite dall’avvocato alcune forme di vero sadismo con civili gettati dentro a delle fornaci e case incendiate con le famiglie dentro".


L'esercito siriano cerca di costringere i ribelli  ad uscire dalla città di Adra. 

 Lunedì, parlando a Bruxelles, il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov ha definito oltraggioso il massacro di Adra spiegando che non era l’unica prova dell’evidente brutalità di quei gruppi di ribelli che nello specifico fanno parte del cosiddetto Fronte Islamico, fronte che dovrebbe costituire l’alternativa all’Esercito Siriano Libero, posizionatosi quale forza secolare impegnata nel mantenere la Siria nella sua qualità di società multi-religiosa

 Lavrov ha dichiarato in una conferenza stampa: "Il Fronte Islamico sostiene degli obbiettivi abbastanza radicali, nonostante i nostri partners occidentali abbiano cercato di creare dei legami con loro e li descrivano come una forza accettabile dotata di potere sul campo. Esistono invece prove, che noi consideriamo attendibili, che mostrano come, quando il fronte è stato creato, prese in considerazione di unirsi ad Al-Nusra. La cosa non si è verificata solo per salvare la reputazione del fronte stesso in quanto Al-Nusra è stata nelle liste americane ed europee dei terroristi". 

 Sergey Lavrov Sergey Lavrov Lavrov ha espresso la propria preoccupazione circa la possibilità che il Fronte Islamico possa essere ideologicamente vicino ad Al-Nusra, ora che i mediatori USA dei colloqui di pace di Ginevra-2 – previsti per il 22 gennaio – si sono incontrati con rappresentanti del fronte stesso cercando di "metterli in qualche modo sotto l’ombrello dell’Esercito Siriano Libero". 

Lavrov ha poi proseguito sottolineando che, in una situazione nella quale nell’opposizione siriana i nuovi gruppi spuntano su come funghi, la Russia è molto preoccupata sul chi sarà la controparte con la quale andrà a negoziare il governo siriano nei colloqui della conferenza di pace di Ginevra-2.


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