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mercoledì 15 novembre 2023

La Russia ha colpito i depositi di uranio impoverito


La terra ha tremato in Ucraina - Scienziato: "Ci sono particelle radioattive fino in Inghilterra" -  

Guarda i video delle colossali esplosioni

La Russia ha colpito i depositi di munizioni all’uranio impoverito in Ucraina, secondo uno scienziato di alto livello.

Dott. Christopher Busby, chimico e segretario scientifico della Commissione europea sul rischio da radiazioni, riferisce che "L'aumento delle particelle di uranio disperse nell'aria a seguito di esplosioni nei depositi di munizioni all'uranio impoverito in Ucraina è stato rilevato fino al sud-est dell'Inghilterra".

Anche se a prima vista la quantità di particelle di uranio inalate dai malati può sembrare trascurabile, il Dr. Busby osserva che tale esposizione può avere gravi effetti deleteri sulla salute delle persone colpite e della loro prole.

"I livelli in Polonia, Germania e ovunque nel momento in cui le particelle raggiungessero l'Inghilterra sarebbero molto più alti", osserva, tra le altre cose.

Osserva che lo scienziato parla delle esplosioni avvenute quest'anno nella primavera di Khmelnitsky. Da allora ci sono state almeno altre due terrificanti esplosioni nei depositi di armi e munizioni ucraini.

martedì 29 agosto 2023

"Terra morta: i proiettili occidentali all’uranio impoverito stanno trasformando l’Ucraina in un territorio inabitabile".

Articolo di Maria Zakharova, Rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, per la Komsomolskaja…
Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana

"Terra morta: i proiettili occidentali all’uranio impoverito stanno trasformando l’Ucraina in un territorio inabitabile". 

L’idea di usare l’uranio impoverito per munizioni ad effetto perforante era già venuta in mente ai nazisti: nel 1943, infatti, si era verificato un calo delle forniture di wolframite e Albert Speer, Ministro del Reich per gli Armamenti e Produzione Bellica, aveva emesso l’ordine d’impiegare l’uranio impoverito.

All’epoca, non era ancora evidente quanto, sotto forma di armamento, fosse pericoloso l’uranio e, fino agli anni Novanta, tutti i dati in tal senso restavano controversi. Tuttavia, l’impiego di munizioni all’uranio impoverito da parte delle truppe NATO durante l’aggressione alla Jugoslavia ha equivalso a una sperimentazione disumana su persone vive, dimostrando le reali conseguenze cui porta l’uso di queste munizioni.

Nel periodo 2015-17, il Parlamento della Repubblica Italiana – il cui Esercito aveva fatto il più massiccio uso di munizioni all'uranio impoverito durante l'aggressione della NATO nei Balcani – ha pubblicato un rapporto di 252 pp. sulle conseguenze per il personale delle Forze Armate italiane dell'esposizione all'uranio impoverito e al torio radioattivo. Secondo lo studio, svolto su incarico di una Commissione parlamentare, nei luoghi in cui sono state impiegate munizioni all'uranio impoverito, si registra il massimo incremento di patologie oncologiche. Sono stati pubblicati dati precisi sui militari italiani che hanno utilizzato le munizioni all'uranio impoverito: delle 7.500 persone esposte a sostanze tossiche e radiazioni, 372 sono decedute, il che implica un tasso di mortalità del 5%, una persona su 20. Per di più, costoro sono morti a causa di dolorose complicazioni oncologiche: disfunzioni renali, cancro ai polmoni, cancro del midollo osseo, cancro all’esofago, disturbi degenerativi della pelle, linfoma di Hodgkin e leucemia.

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