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| Seo Cizmic |
Patrizia Boi, BARCELLONA, 5 NOVEMBRE 2025 – Il "Sa Themesqo Dives e Rromane Ćhibaqo" (Giornata Internazionale della Lingua Romaní) non è stato un semplice tributo culturale, ma un vibrante atto di rivendicazione. Ospitato dal Museo di Storia della Catalogna e organizzato da Romanó Kher, l'evento ha trasformato il decimo anniversario del riconoscimento UNESCO della Romaní Ćhib in un'esplicita richiesta di saldare il "debito storico" contratto dalla politica.
Il tema centrale, "Debito storico nella politica pubblica: Consolidare l'insegnamento del romaní in Catalogna come garanzia di diritti linguistici e di uguaglianza", ha messo in luce una profonda contraddizione: se da un lato si celebrano i 600 anni dall'arrivo del Popolo Gitano nella Penisola Iberica, dall'altro si registra l'assenza di tutela per la sua lingua, che per secoli è stata attivamente proibita.










