domenica 23 luglio 2023

Is duas animas de s'indipententismu sardu, teneus abbisongiu de cumprendi





Non ricordo se la frase che segue che ho tradotto dal sardo la abbia letta sul web o la abbia sentita illo tempore dalla viva voce di qualcuno che dialogava con me.

"Le eccellenze tra le migliori menti sarde le devi cercare tra chi aspira alla piena libertà del nostro popolo, di contro, se vuoi scoprire chi siano i sardi più ottusi in assoluto, li devi cercare tra gli indipendentisti"
Posso capire che questa sia una frase dissacrante e non condivisibile da tutti, ma è esattamente anche il mio pensiero.

Mi piacerebbe scoprire la percentuale delle menti sane e delle menti sonnolente in seno alle due anime dell'indipendentismo sardo, coma una sorta di test per capire la strada da seguire in vista della nostra liberazione, che spero e reputo imminente.
Sarei curioso di stimolare risposte ad una decina di semplici domande rivolte a due esponenti di patrioti che agiscono per la libertà della sardegna.
Si potrebbe mettere a confronto un leader indipendentista, con un componente di un qualunque governo provvisorio di un qualunque movimento di liberazione nazionale, o di chiunque agisca secondo il Diritto Divino e Naturale e che rifiuta il diritto positivo italiano.

Penso che le risposte che ne scaturirebbero sarebbero illuminanti, di modo che ogni sardo possa scegliere in tutta libertà di pensiero, se adottare il diritto interno italiano, con annesse elezioni, oppure non riconoscere giurisdizione italiana in terra di sardegna.
Sottoporrei loro, ragionando sul filo della logica, una domanda su come porterebbero il popolo sardo alla libertà.
Sottoporrei loro, ragionando sul filo della logica, una domanda, se sia possibile cioè, con le scelte strategiche che adotterebbero, portare il popolo sardo alla libertà.
Sottoporrei loro, ragionando sul filo della logica, un quesito, ipoteticamente e dando per scontato che il popolo indipendentista abbia la maggioranza reale nella nazione sarda.
Chiederei loro casa ne pensano della disobbedienza fiscale, e di ogni altro tipo di disobbedienza verso lo stato colonizzatore.

Chiederei loro cosa abbiano intenzione di fare per dare ristoro alla crisi economica indotta che subisce da tempi immemori il popolo sardo.

Chiederei loro una analisi sulle migrazioni verso la nostra terra.
Chiederei loro una analisi sulle emigrazioni dalla nostra terra.
Chiederei loro cosa abbiano intenzione di fare, riguardo alle servitù militari, e quali strategie adottare per sanare inquinamenti e sversamenti industriali vari.
Chiederei loro cosa abbiano intenzione di fare per ripristinare i due beni più rilevanti che possediamo, l'ambiente e l'archeologia, anche in ottica turistica.
Chiederei loro se sia più importante il lavoro o le produzioni, chiederei loro se abbiano pensato di incidere sul sociale, istituendo, se possibile, una sorta di sicurezza sociale per tutti e per ciascuno sul nostro modello di paradura declinato in prospettiva statale.
Dato per scontato che i rappresentanti indipendentisti in consiglio regionale, ipoteticamente, abbiano la maggioranza assoluta, chiederei quali soluzioni adotterebbero in materia di imposizioni fiscali, e tassazioni varie.

La stessa cosa farei con un esponente di un governo provvisorio, chiederei ad entrambi se sia giusto istituire una anagrafe del popolo sardo.
Chiederei ad entrambi delucidazioni su come utilizzare lo strumento più potente dell'identitarietà dei sardi : sa limba.
Chiederei loro pareri sui trasporti nazionali, sul zonafranchismo, sulle multinazionali che operano anche in sardegna, chiederei cosa ne pensino dei centri commerciali così diffusi in sardegna, cercherei di sondare la rispettiva preparazione su questioni economiche, finanziarie, e soprattutto monetarie.
Proporrei ad entrambi di definire vari concetti, tra i quali indipendentismo, libertà, autonomia, mondialismo, sionismo, accorpamento di nazioni, cultura, scolarizzazione, e via dicendo.
Mi accorgo solo adesso che le domande alle quali stimolerei risposte sono ben superiori a dieci, ma se questo servisse a far capire ai sardi quale sia la strada giusta per la libertà, la piena libertà, ben vengano anche venti domande o cinquanta, l'argomento, se affrontato in termini strettamente logici, risulterebbe, a mio avviso, illuminante.

Chiederei ancora ad entrambi di essere sinceri, e spiegare quali vantaggi personali e collettivi ambiscano ottenere, e cosa ne pensano dei termini "onore", "meritocrazia", "dignità", "sardità", chiederei un parere ad entrambi sui due mantra che affliggono la sensibilità dei sardi : "pagus, balossus, e dogniunu po contu su" e "centu concas e centu berritas".
Se questi ipotetici esponenti delle due anime patriottiche, avessero intenzione di soddisfare le sue curiosità, sia jolao77 che SaDefenza sarebbero lieti di pubblicare le rispettive risposte, in una serie di articoli, a beneficio di tutti i sardi, e non solo a beneficio di chi anela alla piena libertà del nostro popolo.
Is sardus teninti abbisongiu de cumprendi.




 

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