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martedì 20 febbraio 2024

Speranza ignora le vittime. Ma lo aspetta il Parlamento

Roberto Speranza (Ansa)
Fonte

L’ideatore del green pass continua a snobbare i danneggiati dal siero che ha imposto. Però sarà costretto a rispondere alla commissione, dalla quale non può più fuggire.


Quanto cinismo c’è nelle parole di Roberto Speranza? Non in quelle che l’ex ministro della Salute ha pronunciato ieri, dopo che la Camera ha dato il via definitivo all’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia, ma nella risposta che l’esponente del Pd ha dato ad Andrea, l’uomo rimasto paralizzato dopo una dose di vaccino. 

Infastidito dalla richiesta di un colloquio, mentre è in tour per la promozione del suo libro Perché guariremo, Speranza, guardando dall’alto in basso quell’uomo di 45 anni ridotto sulla sedia a rotelle, dice nel video mandato in onda da Fuori dal coro che gli effetti avversi ci sono sempre stati, anche con l’aspirina, e che comunque prima di vaccinarsi si firma una liberatoria e dunque si accetta il rischio.

Insomma, è colpa di chi è rimasto paralizzato, non di chi ti ha obbligato a offrire il braccio alla patria con un ricatto morale e materiale.

domenica 21 gennaio 2024

Nel piano pandemico del governo ricompaiono i lockdown e i dpcm

Orazio Schillaci (Imagoeconomica)

Mentre la Corte dei diritti umani ammette il processo alla gestione dell'emergenza, si scopre che per difenderci da un'eventuale altra pandemia useremo gli stessi strumenti: chiusure, dad, diktat e vaccini buoni a prescindere.


Ci voleva il governo di centrodestra, quello del «mai più green pass», quello della commissione parlamentare d’inchiesta sulla pandemia, per riportare in auge i lockdown, le mascherine, il mantra dei vaccini e persino i dpcm di Giuseppe Conte.

L’esecutivo, con la collaborazione degli enti sanitari e di alcuni delegati regionali, ha preparato il piano pandemico per il periodo 2024-2028. Il documento dovrà essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, ma è difficile immaginare che sarà modificato in maniera sostanziale. Eppure, una rimaneggiata la meriterebbe. Perché tutti i provvedimenti che i partiti dell’attuale maggioranza hanno contestato, quando a Palazzo Chigi c’erano l’avvocato di Volturara Appula e poi Mario Draghi (in questo caso, a opporsi a Mr Bce restò solo Fratelli d’Italia), vengono non soltanto assolti, ma addirittura riproposti.

mercoledì 16 marzo 2022

Speranza non vuole riaprire e pone nuove soglie contagi



Il neuopsicopatico ministro della salute pone nuove soglie dentro il nuovo Dl che impediscono la libera ripresa della normale attività umana la «Tagliola Speranza» nel dl Covid quota di contagi per non aprire mai
#SaDefenza

È giallo sull’inserimento in cdm del decreto per la gestione della pandemia. Intanto il ministro punta a fare approvare una clausola che permetta il ritorno alla libertà a patto che non si superi una certa soglia di casi

di ALESSANDRO RICO
laverita.info/

« Cautela » , «prudenza», «rigore». Il dizionario secondo Roberto Speranza.

Non gli basta trasferire interamente al suo ministero i poteri del commissario straordinario, escludendo la Protezione civile, come da ipotesi circolate ieri; né che la tabella di marcia per il ritorno alla normalità abbia, di suo, il freno a mano tirato. Il vero obiettivo del ministro delle chiusure è far inserire, nel prossimo decreto Covid, una «clausola» per bloccare la road map, in caso di risalita dei contagi .

Fonti di governo confermano alla Verità che «c’è una discussione sul punto». E intanto è giallo sul cdm, dal quale dovrebbe uscire il testo della norma. Si pensava si riunisse oggi, è slittato a domani. In giornata, era venuto fuori che, mancando un accordo politico in tema Covid, il vertice si sarebbe occupato solo della crisi energetica. Però era il 18 febbraio, quando Mario Draghi prometteva che la road map per la ripartenza sarebbe stata stilata «il più presto possibile». È trascorso quasi un mese. Così, in serata, Palazzo Chigi ha fatto sapere che «tirerà dritto, la quadra verrà trovata» e si cercherà di «aprire il più possibile » .

Restano oscuri i criteri in virtù dei quali dovrebbe scattare la tagliola di Speranza. A quanti contagi sarebbe fissata la soglia di guardia? Il 15 marzo 2021 registrammo 15.267 casi, 70.021 in meno di ieri, con un tasso di positività dell’8,5 % , contro il 14,5% di ieri. I morti, tuttavia, furono 354, cioè 174 in più di ieri. È la prova che il polso della situazione non lo danno tanto le infezioni accertate, quanto l’andamento dei ricoveri e dei decessi. Che senso avrebbe vincolare la road map, già inutilmente impostata come una via crucis, a un eventuale innalzamento della curva epidemica, se poi esso non si traduce in un incremento sensibile delle ospedalizzazioni e delle vittime?

La ragion d’essere delle restrizioni, per come ce l’hanno sempre raccontata, era quella: evitare che il sistema sanitario collassasse, che i nosocomi si riempissero di malati di Covid, che non si trovassero più posti in rianimazione per chi aveva bisogno della ventilazione artificiale e che ne uscisse compromessa anche l’assistenza dei pazienti affetti da altre patologie. Non a caso, lo scorso luglio, fu modificato il meccanismo dei «semafori»: le Regioni avrebbero cambiato colore, passando nelle fasce con maggiori limitazioni, anzitutto in rapporto al tasso di occupazione di reparti ordinari e terapie intensive.

Con quale faccia, adesso, ci vengono a dire che il lungo addio a mascherine e green pass - che, comunque, resterà almeno fino a giugno sui luoghi di lavoro - dovrebbe venire ritardato, qualora il virus si diffondesse un po’ di più? 

Considerato anche che, nei mesi caldi, la sintomatologia tende ad affievolirsi?

E poi, se i vaccini ci hanno davvero salvato, perché ci comportiamo come se non avessero cambiato il quadro?

Nel frattempo, più si avvicina il momento di partorire l’agognato decreto, più s’intensifica la campagna mediatica sulla quinta ondata archiviata la fase delle rassicurazioni, riparte la processione di esperti, a insufflare la dose di allarmismo che dovrebbe scoraggiare gli afflati aperturisti.

Ieri, è stato il turno di Sergio Abrignani, esponente di spicco dell’ormai pensionando Cts. Il professore, sentito da Repubblica , s’è giocato il jolly: ne ha stroncati più il coronavirus che la guerra. «Dal primo gennaio al 28 febbraio», ha sottolineato l’immunologo, «sono morte 17.000 persone per il Covid». Sorvolando, ovviamente, sulla sottile, benché decisiva distinzione: «con» o «a causa del» Covid?

Delle vittime, «circa il 55% non aveva fatto il vaccino. Vuol dire più di 9.000 cittadini. […] Si stima che in Ucraina fino ad ora ci sono stati 2.000 morti civili, cioè, in proiezione, 6.000 in due mesi». Deduzione matematica: «Da noi, nello stesso lasso di tempo, il virus ha ucciso di più».

Non bastava il temerario paragone con le bombe nell’Est?
Abrignani ha riservato ai lettori anche un classico del repertorio pandemico: i contagi risalgono per colpa dei «non vaccinati, sia adulti che bambini, che quando incontrano Omicron e le sue sottovarianti si infettano di sicuro». Ritornello trito, stantio, avariato, che pure l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ha provato a rifilare al Messaggero. Basterebbe ripescare la felice sortita di Anna Teresa Palamara , dell’Iss, intervistata il 13 gennaio dal Tg5 : «La variante sta colpendo soprattutto persone vaccinate e soprattutto persone vaccinate con la terza dose». Il pressing dei cervelloni, comunque, punta altrove: a domanda sull’obbligo vaccinale per over 50, che decadrebbe il 15 giugno, mentre il governo vorrebbe anticipare la fine dell’obbligo di esibire la carta verde rafforzata in fabbriche e uffici, Abrignani ha sottolineato «quante persone non sarebbero morte se si fossero vaccinate». Quindi, «non ha senso toglierlo».

Eccoli là. Punturine coatte, quarta dose, mascherine, green pass eterno, clausola Speranza: in troppi non si rassegnano all’idea di tornare alla vecchia vita. Si prodigano con tutte le forze per cristallizzare la «nuova normalità». E nelle stanze del potere, ahinoi, trovano spesso le porte aperte.

venerdì 23 luglio 2021

Green Pass: la Dittatura Sanitaria è Servita!



Dopo il Consiglio dei Ministri  il primo ministro Mario Draghi è andato davanti alle TV del mainstream racconta inesattezze sui benefici dell'essere vaccinati, a suo dire sono protetti dal coronavirus e finge di non sapere che invece infettano i sani; mentre i dati da Israele mostrano che i doppi vaccinati sono soggetti a contagi ben peggiori e muoiono più facilmente dei non vaccinati con un rapporto di morte di 20 vax contro 5 no vax ... ma ascoltiamo gli svarioni e le fake news del primo ministro italiota:

Mentre le decine di milioni di uomini e donne sane e non vaccinati vengono messi alla porta dai locali pubblici, insomma una nuova ondata di puro razzismo in salsa nazi-khazariana, dove, come ai giorni delle persecuzioni delle stelle a sei punte si aizzava il popolo per meri motivi razzisti, oggi si ridà fiato alle trombe razziste che pensavamo sepolte con la fine della seconda guerra mondiale, oggi le vittime sacrificali a differenza delle poche migliaia di ebrei di allora, in Italia, ora  sono decine di milioni gli uomini e donne che non accettano la dittatura sanitaria del Green Pass la nuova stella gialla giudea della persecuzione, non sarà semplice per loro imporre a una grande parte del popolo la dittatura, chiamiamo alla lotta per la libertà!

Rilanciamo la disobbedienza civile come lotta pacifica e duratura fino alla fine della dittatura sanitaria!

Un governo gestito da uno pscicopatico al ministero della salute, come il ministero della verità di orwelliana memoria,  Roberto Speranza, che rappresenta circa il 2% dei votanti ovvero lo zero virgola qualcosa... del popolo italico si innalza da dittatore dello stato delle banane, con il suo nulla cosmico impone alla maggioranza del popolo il suo dictact nazi-sionista; 
un governo al servizio delle multinazionali farmaceutiche e dei criminali delle élite globali che intendono ammazzare le popolazioni e depopolare il mondo secondo la visione psicopatica eugenista-assassina che vige tra queste élite. 

Sentiamo cosa ne pensa uno scienziato italiano a proposito dei vaccini e della dittatura sanitaria:

Tutto il parlamento da destra a sinistra sono su posizioni antipopolari a favore della dittatura sanitaria, così anche realtà di infimo peso politico di gruppi extraparlamentari, sia della sinistra che di pseudo movimenti indipendentisti, dai sindacati di regime cgil-cisl-uil ai sindacati finti antagonisti, a Confindustria, varie rappresentanze di commercianti, tutti accalcati con il nuovo ordine mondiale della DITTATURA SANITARIA gestita dai Soros , i Gates,  i Schwab, Bildeberg e WEF, ONU, FMI , BM...  tutti insieme appassionatamente contro il popolo che non si inchina e che non vuole farsi inoculare il marchio della BESTIA  delle mefitico vaccino genico delle multinazionali farmaceutiche.



Ma dobbiamo ricordare per  prima a NOI stessi e dopo a questi pusillanimi e assassini che siamo il 99% contro meno dell'1% della popolazione globale e che se ci organizziamo possiamo dare lustro alla profezia di Rasputin che vede le strade di Roma insanguinate con il sangue dei criminali al governo e loro soci in affari.

PROFEZIA DI RASPUTIN PER L'ITALIA
“Nella notte dell’uomo bruciato, il sangue scorrerà a fiumi nella Roma dei papi e dei lestofanti. Il popolo uscirà sulle piazze accecato da un odio covato da tanto tempo e sulle picche lorde di sangue vedrete le teste dei politici, dei nobili e del clero. Il corpo di un uomo venerando sarà trascinato per le strade di Roma da un cavallo bianco e sulle strade rimarrà l’impronta del suo sangue e i lembi della sua pelle. Solo allora si scoprirà che l’uomo venerando era un serpente. E morirà come muoiono i serpenti. In questa notte di sangue e di magia le stelle cambieranno luce: quelli che indossavano l’abito della delinquenza indosseranno l’abito della giustizia e quelli che erano giusti diventeranno ingiusti… E quando sorgerà la luce del nuovo giorno, le fontane di Roma saranno piene di sangue umano, e molti corpi di potenti verranno squartati e gettati ai quattro angoli della città, affinché marciscano separati… Roma purificata non sarà più Roma. E la notte dell’uomo bruciato rimarrà a ricordare la santa insurrezione del popolo contro il lupo famelico vestito da agnello.”
('Le profezie di Rasputin', S. Baschera)


 Vorremmo vedere l'adempimento di questa profezia, per questo incoraggiamo tutti e tutte a recarsi sabato 24 luglio alle manifestazioni che si svolgono nelle molte città italiche per dire NO al Green Pass e mandare a casa questi criminali al governo che discriminano tra 20 e 30 milioni di persone  senza esserci nessun motivo sanitario a cui adducono per imporre la dittatura.

Intanto il popolo inizia la mobilitazione contro la DITTATURA SANITARIA del GREEN PASS:



Il POPOLO non si ferma consapevole di non avere più nulla da perdere di fronte a questa alterigia dittattoriale del governo italiotq etero diretto dalle élite globali, consci di non avere più alcuna rappresentanza parlamentare ne politica , IL POPOLO si AUTODETERMINA E  AUTORGANIZZA e scende in piazza contro la DITTATURA SANITARIA... 

AMICI E AMICHE SIETE TUTTE INVITATI A MANIFESTARE CONTRO QUESTA DITTATURA CHE LEVA I DIRITTI SANCITI DALLA COSTITUZIONE E DALLA CARTA DEI DIRITTI UMANI!!! 




 

MANIFESTAZIONI previste per SABATO 24 LUGLIO 2021


contro la DITTATURA SANITARIA del GREEN PASS:



CAGLIARI: Piazza Garibaldi, 18:00 

ALESSANDRIA: Piazza della libertà, 17:30

ANCONA: Piazza Cavour, 17:30

ASCOLI PICENO: Piazza del Popolo, 17:30

BERGAMO: Davanti la Procura, 17:30

BIELLA: Piazza Martiri della Libertà, 17:00

BOLOGNA: Piazza Maggiore, 17:30

BRESCIA: Piazza della Vittoria, 17:30

CATANIA: Fontana dell'Elefante, 17:30

COMO: Piazza Cavour, 17:30

COSENZA: Piazza Bilotti, 17:30

FERRARA: Piazza Trento, 17:30

FIRENZE: Piazza della Signoria, 17:30

FORLÌ: piazzale della Vittoria, 17:30

GENOVA: Piazza De Ferrari, 17:30

LECCE: Piazza Sant'Oronzo, 17:30

LODI: Piazza della Vittoria, 17:30

LUCCA: Piazza Napoleone, 17:30

MESSINA: Piazza Duomo, 17:30

MILANO: Piazza Fontana, 17:30

MONZA: Piazza Trento, 17:30

NAPOLI: Piazza Dante, 17:30

NOVARA: Piazza Puccini, 17:30

OSTIA : viale mediterraneo 85, dalle 15:00 alle 20:00

PADOVA: Piazza Duomo, 17:30

PALERMO: Piazza Castelnuovo (Palchetto della Musica), 17:30

PARMA: Piazza Garibaldi, 17:30

PESCARA: Piazza della Rinascita (Piazza Salotto), 17:30

PORDENONE: Piazza XX settembre ore 17:30

RAGUSA: Piazza Libertà, 17:30

RAVENNA: Piazza del popolo, 17:30

REGGIO EMILIA: Piazza della Vittoria, 17:30

ROMA: PIAZZA DEL POPOLO, 17:30

SALUZZO (CN): Piazza Cavour, 17:30

SAVONA: Piazza Sisto IV, 17:30

TORINO: Piazza castello, 17:30

TRENTO: Piazza Dante, 17:30

TREVISO: Piazza dei Signori, 17:30

TRIESTE: Piazza Unità d'Italia, 17:30

UDINE: Piazza della Libertà, 17:30

VARESE: Piazza Monte Grappa, 17:30

VENEZIA: Campo San Geremia - palazzo della RAI, 17.30

VERONA: Piazza Bra, 17:30


#SaDefenza

 

martedì 13 ottobre 2020

Governo dell'inquisizione controlli sulle feste in casa. Le nuove restrizioni sono un delirio

Di La Verità

Sa Defenza 

Mascherine in casa e scure sulle feste.

  • Governo dell’inquisizione controlli sulle feste in casa. coperture indossate con i non conviventi, «raccomandazione» per i party con un massimo di sei persone Valutato lo stop alle gite scolastiche, tagli alle nozze, locali chiusi alle 24 e «divieto di sosta» fuori dalle 21

Governo dell’inquisizione controlli sulle feste in casa.

«Se proprio questa curva dovesse continuare a risalire prevedo qualche lockdown molto circoscritto territorialmente, ma non siamo più nella condizione di intervenire in modo generalizzato sul territorio nazionale o su ampie aree del territorio»: Giuseppe Conte esclude l’ipotesi di un nuovo lockdown nazionale, e ci mancherebbe altro, con un’economia italiana già in ginocchio. La giornata di ieri, in attesa del varo del nuovo Dpcm sul coronavirus, trascorre tra una riunione e una indiscrezione, una smentita e una smentita della smentita.

Il premier Conte riunisce intorno alle 18, in videoconferenza, la cabina di regia tra governo, Regioni, Province e Comuni, insieme ai ministri agli Affari regionali, Francesco Boccia, e alla Salute, Roberto Speranza, prima di incontrare di nuovo il Comitato tecnico scientifico e poi i capi delegazione dei partiti di maggioranza (le Regioni avrebbero chiesto al governo 24 ore per visionare e ragionare sul nuovo Dpcm).

I pilastri fondamentali della strategia di contrasto alla seconda ondata saranno, per ora, l’obbligo della mascherina anche all’aperto per l’intera giornata, tranne per chi si dedica al jogging e al footing; la chiusura di bar, pub e ristoranti alle 24 e lo stop della vendita delle bevande da asporto alle 21 per evitare assembramenti in piedi all’esterno dei locali; la chiusura alle 21 dei locali senza servizio al tavolo; la spinta allo smart working; un tetto massimo 30 invitati per quel che riguarda le feste per matrimoni, battesimi, prime comunioni e cresime; lo stop agli sport amatoriali da contatto come calcetto, basket e pallavolo, ma non per quel che riguarda i campionati agonistici.

I limiti alle feste e agli incontri conviviali nelle abitazioni private fanno discutere. «Proveremo a incidere», ha spiegato a Che tempo che fa il ministro della Salute, Speranza, «su alcuni pezzi della vita delle persone che consideriamo non essenziali. Io ho proposto che vengano vietate tutte le feste, che in questo possono essere evitate». Ok, e chi controlla se qualcuno organizza una festicciola in casa propria per la comunione di sua figlia? «Quando c’è una norma», ha risposto Speranza, «questa va rispettata e gli italiani hanno dimostrato di non aver bisogno di un carabiniere o di un poliziotto a controllarli personalmente. Ma è chiaro che aumenteremo i controlli, ci saranno le segnalazioni». Avete letto bene: le segnalazioni.

Eppure l’articolo 14 della Costituzione, che non ci risulta sia stato ancora abrogato, recita così: «Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale». Per sgominare gli spacciatori di fette di torta ci vuole un mandato di un giudice, non basta (per fortuna) la telefonata della vicina. «Gli accertamenti e le ispezioni», prosegue l’articolo 14 della Carta, «per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali».

Considerato che un Dpcm non è una legge speciale, come può essere ad esempio una norma antiterrorismo, questa follia delle «spiate» non farà altro che ingolfare i centralini delle forze dell’ordine, che di cose serie da fare, ne hanno già in sovrabbondanza. «Nel Dpcm», ha aggiunto Conte, «inseriremo una forte raccomandazione sulle mascherine all’interno delle abitazioni private in presenze di persone non conviventi.

Vogliamo dare il messaggio che se si ricevono persone non conviventi anche in casa bisogna usare la mascherina». Il concetto di «ricevere persone non conviventi» andrebbe studiato in filosofia teoretica: se sono conviventi, come fanno e essere ricevute in casa? Non si sa: quello che si sa è che il governo sembra in preda alla confusione più totale, tanto più che ieri sera è circolata pure l’ipotesi di limitare a sei il numero di persone ammesse alle feste in casa, attraverso una «raccomandazione», sostanzialmente una moral suasion.

Non c’è pace neanche per la scuola. Ieri è emersa l’ipotesi di dire stop a gite scolastiche, attività didattiche fuori sede e gemellaggi. E nel confronto con le Regioni si è anche parlato di prevedere la didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori. E vogliamo parlare delle cerimonie, dai matrimoni ai battesimi? Il tetto di partecipanti previsto è di 30 persone: in alcune zone d’Italia, questa cifra si raggiunge soltanto tra fotografi, truccatori e parrucchieri.

Limitare la partecipazione a un matrimonio a 30 persone significa far morire letteralmente di fame ristoratori, wedding planner, servizi di catering, proprietari di ville adibite a sala cerimonie. Come prevede il governo di ristorare i ristoratori? Emettendo Conte-bond? Follia totale, così come folle è ridurre sul lastrico i gestori dei campi di calcetto, mentre si lascia tranquillamente che i mezzi pubblici siano affollati come sempre. Infine, un accenno alle smentite sulle ipotesi in circolazione che ieri sono piovute dall’ufficio stampa della Presidenza del consiglio. Ipotesi messe in circolazione, naturalmente, dagli stessi ministri. Altro che «fake news», qui l’unica cosa «fake» è proprio il governo giallorosso.


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