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mercoledì 3 aprile 2024

AUKUS presenta il rischio di scorie nucleari in Australia

Il sottomarino della Royal Australian Navy HMAS Rankin visto a Darwin, in Australia © Getty Images / Australian Defence Force tramite Getty Images
Il guardiano

Secondo quanto riferito, la nuova legislazione prevista dal patto consentirebbe alle strutture navali di immagazzinare materiale radioattivo proveniente dai sottomarini


L’Australia rischia di diventare un “portale di veleni” per i rifiuti radioattivi internazionali nell’ambito del patto tripartito AUKUS, ha riferito lunedì The Guardian, citando un’inchiesta parlamentare.

AUKUS è stata fondata nel 2021 tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia in parte per facilitare il trasferimento di tecnologia militare tra i tre alleati, con l’esercito americano che si impegna ad aiutare Canberra a ottenere sottomarini a propulsione nucleare.

lunedì 5 febbraio 2024

Sardinya: Scorie nucleari, siti militari dopo le elezioni


Di Mauro Pili
L'Unione Sarda
Il Governo amplia anche il numero dei porti del Mezzogiorno per ospitare poli strategici per impianti eolici offshore

Ora è legge: i poligoni militari, il 65% di quelli italiani sono dislocati in Sardegna, potranno essere “candidati” dal Ministero della Difesa ad “ospitare” il deposito unico di scorie nucleari. Il sigillo finale sul “golpe bianco” lo ha apposto mercoledì sera il Senato della Repubblica. Voto di fiducia, per non perdere tempo e per blindare il risultato. Niente ulteriori emendamenti, nessuna possibilità di modifica rispetto a quanto già approvato il 26 gennaio scorso dalla Camera dei Deputati. Mercoledì notte, ultimo giorno di gennaio, il provvedimento trasformato in legge con il voto parlamentare viaggiava già verso la Zecca dello Stato. Entro le prossime ore dovrebbe finire nella Gazzetta Ufficiale.

mercoledì 31 gennaio 2024

Scorie nucleari, la “manina” colpisce ancora: Il decreto Energia è stato approvato dalla Camera con una modifica dei tempi a disposizione del Ministero della Difesa

La mappa dei potenziali territori indicati dai Ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico con l'aggiunta dei poligoni militari sardi candidabili da parte del ministero della Difesa (L'Unione Sarda)
Di Mauro Pili
La “manina” questa volta ha agito con una precisione chirurgica. Un intervento millimetrico, un solo numero sostituito all’ultimo istante, un «trenta» che diventa «novanta». Una mossa capace di aprire scenari ancora più inquietanti sull’ombra nucleare che si allunga ancora una volta sulla Sardegna. Un blitz politico elettorale che cela sponde trasversali e sotterranee, una lobby radioattiva capace di pianificare in ogni dettaglio l’obiettivo finale. Il piano per realizzare il Deposito Unico di scorie nucleari, opera miliardaria bramita dagli affaristi dell’atomo da dismettere, tra scorie e decommissioning, viaggia spedito nelle aule parlamentari. La Camera dei deputati ha votato il decreto Energia il 26 gennaio scorso, il Senato della Repubblica lo farà almeno un giorno prima della scadenza dei sessanta giorni utili per convertire in legge il decreto, il 9 febbraio.

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