domenica 13 dicembre 2020

CONSIGLIO DI STATO: OK A TERAPIA CON IDROSSICLOROCHINA

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  482 Visualizzazioni totali,  32 Visite di oggiConsiglio di Stato: ok a terapia con idrossiclorochina, è un farmaco antimalarico facente parte dei farmaci antireumatici modificanti la malattia e utilizzato nella terapia, oltre che della malaria, anche dell’artrite reumatoide e del lupus eritematoso sistemico. Sebbene non si possano escludere dei rischi, viene usata per il trattamento delle malattie reumatiche durante la gravidanza. Viene assunto per via orale.

È stato studiato come trattamento sperimentale per la malattia di coronavirus nel 2020 (COVID-19).

Tra i marchi commerciali il più noto è Plaquenil, nome con cui il farmaco viene commercializzato da Sanofi.

L’idrossiclorochina è stata approvata per uso medico negli Stati Uniti nel 1955. È nell’elenco dei farmaci essenziali dell’Organizzazione mondiale della sanità, i medicinali più sicuri ed efficaci necessari in un sistema sanitario. Nel 2017 è stato il 128° farmaco più prescritto negli Stati Uniti, con oltre cinque milioni di prescrizioni.

Eppur si muove! Finalmente dopo tanta reticenza e opposizione dell’AIFA alla medicina salvavita viene abbattuta dal Consiglio di Stato, oggi si riapre la strada della cura del cosiddetto Covid con Idrossiclorochina, un antico farmaco molto famoso e usato nel secolo scorso per combattere e debellare la malaria molto diffusa nelle zone paludose infestate dalle zanzare del genere Anopheles; gli anziani e vecchi portano ancora il ricordo dei loro nonni che avevano lottato con problemi malarici, oggi debellati. Ma la meraviglia farmacologia si ripropone oggi ed è molto efficace per la cura della malattia moderna cosiddetta Covid.
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Il Consiglio di Stato dice sì all’uso dell’idrossiclorochina come terapia per Covid-19, purché sia prescritta da un medico, e conferma la decisione dell’Agenzia del farmaco di escludere il farmaco dalla rimborsabilità Ssn. Con l’ordinanza numero 7097/2020, pubblicata oggi, la III Sezione del Consiglio di Stato ha infatti accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota del 22 luglio 2020 dell’Aifa che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina per la lotta al Covid 19.

“LA PERDURANTE INCERTEZZA CIRCA L’EFFICACIA TERAPEUTICA DELL’IDROSSICLOROCHINA, AMMESSA DALLA STESSA AIFA A GIUSTIFICAZIONE DELL’ULTERIORE VALUTAZIONE IN STUDI CLINICI RANDOMIZZATI – SI LEGGE NELLA CORPOSA ORDINANZA – NON È RAGIONE SUFFICIENTE SUL PIANO GIURIDICO A GIUSTIFICARE L’IRRAGIONEVOLE SOSPENSIONE DEL SUO UTILIZZO SUL TERRITORIO NAZIONALE DA PARTE DEI MEDICI CURANTI”.

E ancora: “La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico in scienza e coscienza” e con l’ovvio consenso informato del singolo paziente, fermo restando il monitoraggio costante e attento del medico che lo ha prescritto.

L’ordinanza precisa che non è invece oggetto di sospensione (né a monte di contenzioso) la decisione dell’Aifa di escludere la prescrizione off label dell’idrossiclorochina dal regime di rimborsabilità. ADNKRONOS

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