venerdì 21 marzo 2025

L’informazione al tempo del complesso politico-mediatico-militare

Da Srebrenica a Mahsa Amini

Mala Tempora” Antonello Sacchetti intervista Fulvio Grimaldi:

https://www.youtube.com/watch?v=chof0wBiLsw

https://youtu.be/chof0wBiLsw

CATASTROFISMO – INFANTILIZZAZIONE -  SOTTOMISSIONE

Il tema è l’informazione nell’inverno del nostro scontento. Un inverno ormai lungo alcuni decenni.che io, dato l’infortunio di un’anagrafe - ἀναγραϕή «registro» (ἀναγράϕω «registrare») – smisurata, ho avuto in sorte di vedere nel suo dispiegarsi fino ai limiti dell’attuale glaciazione.

Il Vietnam, sfuggito al controllo di un complesso politico-militar-mediatico ancora in fase di rodaggio dopo la cementificazione nazifascista, ha suonato il primo campanello d’allarme. Voci dal sen imperialista fuggite ci raccontavano di un feroce imperialismo, bombardamenti stragisti, My Lai, napalm, agente orange e perfino di ragioni ed eroismo dei cattivi.

Tutto questo ha poi risuonato nelle menti, nei cuori e nelle marce di una generazione, facendone prosperare l’intelligenza e la coscienza. E mettendo in crisi un apparato oligarchico e disciplinare che tornava a riprovarci dopo la debacle nazifascista in Europa e diventava cinico, onnipotente e impunito in virtù di quella “vittoria della democrazia”.

Da lì, anni ’80-’90, ricordate, dopo la grande paura, il Sistema che si attrezza affinchè tutto questo non debba mai più ripetersi e, quindi, la ripartenza in contropiede a mandare a ogni possibile nuovo attacco e a prendere alle spalle la nostra difesa. Primum, liberismo totale e globale ed estrazione di ricchezze senza precedenti da Terra ed esseri umani. Secundum, concentrazione in poche mani di tali ricchezze e del potere da esse derivabile. Tertium: compattare in poche entità e in poche ricche e potenti mani ciò che andava sotto la denominazione di informazione, ma che si sarebbe dovuto evolvere in propaganda pro domo et delphine tuo.

Per assicurarsene ci sono le lobby e i servizi in ogni redazione. Mi ricordo nel 2003 a Baghdad, guerra all’Iraq, il grande Peter Arnett, cacciato dalla CNN per come aveva riferito sulla Prima Guerra del Golfo, che mi spiega: “In redazione c’è un nucleo CIA che ha a disposizione un semaforo con tre bottoni: verde, se il dispaccio dell’inviato può andare in onda; giallo, se deve essere rivisto e “corretto”; rosso, se deve essere cestinato. E’ la stampa, bellezza”.

Quanti erano in America negli anni ’50 i gruppi editoriali riconosciuti dagli studiosi della materia come fonti di autorevolezza? 150. Quanti sono oggi? Meno di dieci multinazionali conglomerate del settore mediatico, ossia Time Warner, Disney, News Corporation, Viacom, Sony, Seagram, AT&T/Liberty Media, Bertelsmann e General Electric dominano la maggior parte del panorama americano dei mezzi d’informazione. Quali sono le agenzie di stampa che determinano la versione dominante degli avvenimenti? Reuter, Associated Press, France Press, United Press. Tre anglofone, una francese. Provate a trovare nell’ANSA qualcosa che diverga strategicamente da una di queste.

E da noi? Mediaset, RAI, Cairo-Corriere, Elkann, Caltagirone. Editori puri! E il governo li tiene per amici. Tanto da pagarli pure: 11,3 Mln nel 2023 a Cairo-Corriere, 6,7 Mln a GEDI (Repubblica e Stampa), 2,9 Mln Mondadori-Berlusconi.

Ma il grande salto di qualità è stato il Covid 19. A pensar male sarebbe bastato, subito subito, ricordarsi della simulazione dell’evento pandemico e vaccinale, preciso preciso, appena tre mesi prima che l’OMS lo dichiarasse. Allestita dagli stessi che poi avrebbero condotto le danze e incassato i ricavi.

Nel video riporto qualche punto cardinale della configurazione del mondo come esposto dal complesso militar-politico-mediatico.

Iran. Tre rivoluzioni colorate da regime change. Tre donne, genere molto efficace, anche perchè descrittoci come praticamente negato dalla teocrazia, ne sono innesco e carburante. 2006: Beheshte Sakineh. Vulgata: povera donna abusata dal marito cui resiste e lo uccide e viene condannata alla lapidazione. Realtà: moglie che con l’amante avvelena il marito e poi lo strangola. Uscita dal carcere nel 2014. Non si lapida nessuno.

2009: Neda Soltan. Vulgata: durante scontri tra manifestanti e polizia viene colpita da una pallottola, un video la mostra cadere a terra, testa inondata di sangue, soccorritori, muore. Realtà: video completo mostra due uomini che le spargono sangue sul viso, lei collabora, poi strabuzza gli occhi. Un anno dopo. Una Neda Soltan, stessa anagrafe, stesse fattezze, compare e viene fotografata a Monaco di Baviera.

2022: Mahsa Amini, giovane curda coinvolta nelle proteste. Vulgata: fermata dalla polizia “per non avere indossato in maniera corretta il jihab”. Successivamente arrestata, trascinata in un commissariato, malmenata, uccisa (alternativamente: muore in seguito a maltrattamenti). Realtà: il velo sulla nuca è portato così da tutte le donne di Tehran. E’ fermata perché coinvolta nelle proteste. Un video la mostra, dopo il fermo, in un ufficio mentre parla con donne, presumibilmente agenti. Improvvisamente collassa. Il video la ritrova in un letto di ospedale, sottoposta a cure. Muore per un’emorragia cerebrale. I genitori riferiscono che ne soffriva da tempo.

Potremmo aggiungere tanto altro. Serve memoria. Accadimenti fatti accadere, rivelatori della sempre ricorrente consequenzialità tra fatto inventato ed effetto programmato. Passano perché, a forza di spaventi, noi siamo diventati quei bambini che fanno ooh

Srebrenica, 8000 vittime: la colpa della guerra alla Jugoslavia non è degli aggressori NATO, ma dei macellai serbi, condannabili in perpetuo. Anche se poi quasi tutte le presunte vittime risultano militari bosniaci caduti in combattimento Molte ricompaiono vive nelle liste elettorali bosniache.

Halabja, villaggio curdo gassato da Saddam (del quale non si sono mai trovate armi chimiche), dunque distruzione dell’Iraq colpa degli iracheni e di Saddam massacratore. Esperti USA dichiareranno anni dopo che la strage era stata causata da bombardamenti iraniani.

Tripoli, fosse comuni con vittime dei bombardamenti di Gheddafi. Erano le fosse del cimitero approntate per normali inumazioni. Nessun velivolo libico s’era mai alzato in volo. Ma così colpa della Libia se la Libia è stata distrutta.

East Ghouta, Assad spara gas tossici su bambini e civili. Mai usati, mai esistiti. Lo conferma l’ OPCW, Organismo ONU per le armi chimiche e biologiche. Le foto di bambini “gassati” erano quelle delle vittime di un bombardamento su Latakia. Così la colossale bufala delle foto di Caesar, di presunte centinaia di vittime nei sotterranei del carcere di Damasco, ora riverniciata per celebrare la vittoria del capo tagliagole.

Racak, Kosovo, 45 civili torturati e uccisi a freddo. Non si può non bombardare la Serbia. Patologi internazionali indagano. Torture inflitte dopo la morte. Vestiti civili messi sui cadaveri. Tutti caduti in combattimento tra UCK e truppe jugoslave. Messinscena organizzata dall’esperto CIA Wiliam Walker, capo della missione Kosovo. Partono i bombardamenti su Belgrado: Serbia assassina. All’Aja il colpevole di tutto è Milosevic.

Devo andare avanti? Ce n’è per cento pagine e duemila anni.

Ma per tutti, basta un’altra operazione ben riuscita. 11 settembre 2001. Guerra a tutti, subito e per sempre.

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