Di Philip Giraldi
Il governo e le istituzioni d'élite lavorano insieme per proteggere e rafforzare lo Stato ebraico
In un recente articolo che discuteva di come le agevolazioni fiscali del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti siano sfruttate da gruppi che raccolgono denaro in America a sostegno delle cosiddette Forze di Difesa israeliane (IDF), ho concluso che non serve una particolare brillantezza da parte di un osservatore occasionale per rendersi conto che sia politicamente che economicamente Israele e gli israeliani non sono trattati come tutti gli altri dai governi a vari livelli negli Stati Uniti, anzi in molti casi è il contrario. Tuttavia, alcune domande chiave devono essere poste anche a rischio di essere ripetitivi sullo status chiaramente privilegiato di Israele.
Bisogna considerare come è possibile che le organizzazioni che si impegnano a sostenere finanziariamente crimini di guerra e persino genocidi da parte di una nazione straniera siano autorizzate ad avere agevolazioni fiscali che consentono loro di raccogliere più denaro che a sua volta le aiuta a corrompere il sistema che le alimenta, rafforzando al contempo quegli eserciti stranieri? Come è possibile che l'esercito straniero che commette crimini di guerra sia anche autorizzato a beneficiare direttamente delle leggi statunitensi che hanno creato l'esenzione dalla tassazione? In breve, non c'è alcun senso di responsabilità e/o di conseguenze da parte del governo americano quando si tratta del comportamento dello stato emarginato ebraico?