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lunedì 24 luglio 2023

Censurato studio significativo sul vaccino covid -19 da Medical Journal

vaccino covid 19
Megan Redshaw, JD
Una revisione sistematica di 325 autopsie che mostrano che la vaccinazione COVID-19 ha causato o contribuito in modo significativo al 74% dei decessi è stata rimossa dal server SSRN di prestampa di The Lancet entro 24 ore, aggiungendosi a un numero crescente di studi censurati sui potenziali danni dei vaccini COVID-19.


Lo studio, pubblicato il 5 luglio, ha esaminato tutte le autopsie pubblicate nella letteratura peer-reviewed per determinare se la vaccinazione COVID-19 ha causato o contribuito alla morte della persona.

I ricercatori hanno cercato tutti i rapporti di autopsia e necropsia pubblicati relativi alla vaccinazione COVID-19 fino al 18 maggio 2023, risultando in 678 studi. Dopo aver implementato i criteri di inclusione, hanno scelto 44 documenti contenenti 325 casi di autopsia e un caso di necropsia. Un gruppo di tre medici esperti ha esaminato in modo indipendente ogni caso per determinare se la vaccinazione COVID-19 fosse una causa diretta o un fattore significativo in ogni decesso.

sabato 16 marzo 2019

Glifosato: L'Agenzia Governativa lo dichiara sicuro affidandosi esclusivamente a studi finanziati dall'industria chimica.

Glifosato: L'Agenzia Governativa lo dichiara sicuro affidandosi esclusivamente a studi finanziati dall'industria chimica.  

Ethan Huff
Natural News 

Sa Defenza   





Quando l'Agenzia statunitense per la Protezione dell'Ambiente (EPA) ha annunciato la designazione di "sicuro ed efficace" il famigerato diserbante Roundup (glifosato) della Monsanto, in diretta contraddizione con i risultati opposti dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) che identifica il glifosato come "probabile cancerogeno umano", la lobby pro-chimica si è rapidamente dichiarata vincitrice in questo acceso dibattito in corso. Ma ciò che al pubblico non è mai stato detto è che l'EPA si è basata in gran parte sulla pseudoscienza finanziata dall'industria nel dare la sua approvazione per il glifosato, mentre la IARC ha attentamente considerato studi scientifici legittimi e sottoposti a peer review prima di concludere e dichiarare che Roundup più che probabile la causa cancerogena .

Come riportato da Colin Todhunter di Off-Guardian.org (e ripubblicato da CounterPunch.org ), questi disparati risultati tra EPA e IARC hanno continuato ad alimentare una battaglia in corso da parte di attivisti indipendenti contro  Big Agrochemical, in particolare in Europa dove il Dr. Charles M Benbrook ha pubblicato uno studio  che svela tutta la verità sulla corruzione all'interno dell'EPA che ha portato la compromessa agenzia  a fare una dichiarazione palesemente falsa sulla presunta sicurezza ed efficacia di Roundup e glifosato.

Come rivelato dal dott. Benbrook nel suo articolo,  le  "prove" del consorzio EPA che dimostrano la sicurezza e l'efficacia del glifosato derivano principalmente dalle stesse società che traggono profitto dalla sua vendita. IARC, d'altra parte, ha esaminato la scienza pubblicata reale che non è stata condizionata dall'industria chimica e che ha valutato il glifosato da una prospettiva neutrale.

"L'EPA e la IARC hanno raggiunto conclusioni diametralmente opposte sulla genotossicità del glifosato per tre ragioni principali", spiega il dott. Benbrook nel suo articolo, questi tre motivi, alla lettera, sono:


• "(1) nelle tabelle principali compilate da EPA e IARC, l'EPA si basava principalmente su studi normativi non pubblicati commissionati dai dichiaranti, il 99% dei quali era negativo, mentre lo IARC si basava principalmente su studi peer-reviewed di cui il 70% era positivo (83 di 118). " 
• (2) "La valutazione dell'EPA si basava in gran parte su dati provenienti da studi tecnici sul glifosato , mentre la revisione della IARC poneva un forte peso sui risultati dei saggi formulati GBH e AMPA ." 
• (3) "La valutazione dell'EPA è stata incentrata sull'esposizione dietetica tipica della popolazione generale, assumendo usi legali, per colture alimentari e non ha tenuto conto, né ha affrontato rischi e esposizioni professionali generalmente più elevati. La valutazione dello IARC comprendeva i dati relativi a tipici scenari di esposizione alimentare, ed elevata  professionale. "

Per notizie su glifosato e Roundup, assicurati di controllare Glyphosate.news e Roundup.news . Editor di Environmental Sciences Europe scrive un commento a sostegno dello studio del dott. Benbrook

Il professor Thomas Backhaus, redattore capo della rivista in cui è stato pubblicato lo studio pionieristico del dott. Benbrook, Environmental Sciences Europe , fu costretto dopo le rivelazioni del Dr. Benbrook a scrivere un suo commento a sostegno dello studio, sapendo che avrebbe ricevuto reazioni negative da parte dell'industria chimica.
"Siamo convinti che l'articolo fornisce nuove informazioni sul perché delle diverse conclusioni riguardanti la cancerogenicità del glifosato e GBH [gli erbicidi a base di glifosato] sono state raggiunte dall'EPA statunitense e dalla IARC", ha scritto il professor Backhaus. "È un contributo importante alla discussione sulla genotossicità dei GBH."
La dottoressa Rosemary Mason, un'attivista che ha lavorato duramente per fermare l'uso di glifosato e Roundup in Europa, a gennaio ha presentato una denuncia al Mediatore europeo basata su questa e altre prove che suggeriscono che il glifosato non è affatto sicuro. Dice che le agenzie di regolamentazione europee sono colluse con l'industria Big Agrochemical per far approvare sostanze chimiche pericolose che danneggiano e uccidono le persone.

Il Mediatore europeo ha respinto la denuncia della dott.sa  Mason, che in risposta ha scritto un documento di 25 pagine che illustrava i molti effetti negativi del glifosato e del Roundup sulla salute umana e sull'ambiente.  In questo articolo spiega anche come l'industria chimica ha fatto una rapida comparsa pubblica corrompendo gli organismi di regolamentazione per mantenere l'erbicida sul mercato, nonostante i suoi ben noti pericoli.

Assicurati di leggere il rapporto completo di Colin Todhunter su questi recenti eventi a questo link .

Le fonti per questo articolo includono:

NaturalNews.com

CounterPunch.org

EnvEurope.SpringerOpen.com

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https://sadefenza.blogspot.com/2019/03/glifosato-lagenzia-governativa-lo.html

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venerdì 8 giugno 2018

IL GLIFOSATO E' GENOTOSSICO: STUDIO DELL'ISTITUTO RAMAZZINI

IL GLIFOSATO E' GENOTOSSICO: STUDIO DELL'ISTITUTO RAMAZZINI

coscienzeinrete
Sa Defenza 



Disponibili i primi tre articoli sulla fase pilota dello studio sul glifosato che l'Istituto Ramazzini sta conducendo grazie ai finanziamenti dei soci della Onlus. I risultati appaiono chiari: gli erbicidi a base di glifosato sono capaci di alterare importanti parametri biologici, danneggiano lo sviluppo sessuale e il microbioma intestinale e mostrano genotossicità.


Sono disponibili online i primi tre articoli sulla fase pilota dello Studio Globale sul Glifosato dell’Istituto Ramazzini; saranno pubblicati a fine maggio dalla prestigiosa rivista scientifica Environmental Health. Lo studio pilota ha indagato gli effetti degli erbicidi a base di glifosato (GBHs) su ratti esposti ad una concentrazione di glifosato equivalente alla dose giornaliera accettabile nella dieta secondo lo US Environmental Protection Agency (cRFD) (1)– 1.75 mg/Kg/die (somministrata in acqua da bere per un periodo 3 mesi). Lo studio si è focalizzato sui possibili effetti durante il periodo e ha coinvolto diverse Istituzioni ed Università in Europa e negli Stati Uniti.

I risultati mostrano che i GBHs sono capaci di alterare alcuni importanti parametri biologici, con particolare riguardo allo sviluppo sessuale, alla genotossicità, e al microbioma intestinale. I 300.000 euro che sono stati necessari per lo studio pilota sono stati raccolti grazie agli oltre 30.000 soci dell’Istituto Ramazzini Cooperativa Sociale ONLUS. E’ stata anche lanciata una campagna di crowdfunding (2) per supportare lo Studio Globale sul Glifosato a lungo termine che, alla luce di questi risultati, è ora ancor più necessario.

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Il glifosato è l’erbicida più usato della storia: 8.6 miliardi di chilogrammi di erbicidi a base di glifosato (GBHs) sono stati utilizzati nel mondo a partire dal 1974. L’uso di glifosato è inoltre aumentato di 15 volte a partire dall’introduzione nel 1996 delle coltivazioni geneticamente modificate (3).

Nel 2015 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno per l’uomo” (4). L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), in seguito alla valutazione dell’Istituto Federale Tedesco per la Valutazione del Rischio (BfR), ha successivamente affermato che il glifosato è “improbabile che ponga un pericolo cancerogeno per l’uomo” (5) e l’Agenzia Europea per la Chimica (ECHA) ha affermato che “le evidenze scientifiche disponibili non soddisfano i criteri necessari per classificare il glifosato come cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione” (6). Una valutazione del glifosato da parte dello US Environmental Protection Agency (EPA) è attualmente in corso (7).

L’incertezza scientifica che circonda il glifosato e i GBHs ha inoltre determinato un’incertezza politica, come dimostrato dal rinnovo limitato a 5 anni della licenza per il glifosato che è stato concesso nel Novembre 2017 dagli Stati Membri dell’Unione Europea

L’Istituto Ramazzini e i partner dello studio, vista la situazione di incertezza, hanno cercato di fornire dati solidi e indipendenti per permettere agli enti regolatori, ai governi e ai cittadini di tutto il mondo di rispondere alla seguente domanda: il glifosato e i GBHs sono veramente sicuri alle dosi alle quali siamo esposti tutti i giorni?

Lo Studio Pilota

La fase sperimentale pilota dello Studio Globale sul Glifosato si è svolta presso l’Istituto Ramazzini di Bentivoglio, Bologna, a partire dal 2016. I 300,000 € per lo studio pilota sono stati raccolti grazie agli oltre 30.000 soci dell’Istituto Ramazzini Cooperativa Sociale ONLUS.

Per realizzare lo studio l’Istituto Ramazzini ha costruito una rete di partner autorevoli, che includono l’Università di Bologna (Dipartimento di Agraria, Veterinaria e Biostatistica), l’Ospedale San Martino di Genova, l’Istituto Superiore di Sanità, la Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York e la George Washington University.

Lo studio pilota, che costituisce la base per un successivo studio integrato a lungo termine, mirava ad ottenere informazioni generali sulla tossicità dei GBHS durante diversi periodi dello sviluppo (neonatale, infanzia, adolescenza), e ad identificare precoci marker espositivi. Il glifosato e un suo formulato (Roundup Bioflow, MON 52276) sono stati testati su ratti Sprague Dawley, a partire dalla vita embrionale fino a 13 settimane dopo lo svezzamento, esposti ad una dose di glifosato in acqua da bere equivalente alla dose giornaliera accettabile nella dieta secondo lo US Environmental Protection Agency (cRFD) (1)– 1.75 mg/Kg/die.

I risultati mostrano che I GBHs, anche a dosi considerate sicure e dopo un periodo relativamente breve di esposizione (equivalente nell’uomo ad un’esposizione dalla vita embrionale fino ai 18 anni), possono alterare alcuni importanti parametri biologici, in particolare relativi allo sviluppo sessuale, alla genotossicità e al microbioma intestinale. In particolare, i risultati hanno mostrano un alterazione di alcuni parametri dello sviluppo sessuale nei ratti trattati con GBHs, specialmente nelle femmine. Inoltre, i ratti trattati con GBHs hanno mostrato delle alterazioni statisticamente significative del microbioma intestinale, in particolare durante lo sviluppo. Per quanto riguarda la genotossicità, è stato osservato un aumento statisticamente significativo di micronuclei nelle cellule del midollo osseo nei ratti trattati con GBHs, in particolare nelle prime fasi della vita.

I ratti trattati con glifosato puro o con il suo formulato hanno mostrato livelli comparabili di glifosato e del suo principale metabolita (AMPA) nelle urine, dimostrando quindi un assenza di differenze significative nell’assorbimento ed escrezione di glifosato nei due gruppi di trattamento, ma suggerendo un effetto di bioaccumulo del glifosato proporzionale al tempo di trattamento.

Gli articoli peer-reviewed, già accettati per la pubblicazione , contenenti i dati sugli effetti sul microbioma e sui biomarker espositivi, saranno pubblicati a fine maggio nella prestigiosa rivista scientifica Environmental Health in formato open access (8, 9, 10). I dati sui parametri riproduttivi e sulla genotossicità sono attualmente in fase di peer review e saranno presto pubblicati.
La campagna di crowdfunding per lo Studio Globale sul Glifosato

L’Istituto Ramazzini, con il supporto di altri Istituti e Università indipendenti dall’Europa agli Stati Uniti, ha ora lanciato una campagna di crowdfunding per finanziare il più grande studio integrato a lungo termine sugli effetti dei GBHs. Infatti, uno studio a lungo termine risulta ora necessario per estendere e confermare le prime evidenze emerse nello studio pilota e fornire risposte definitive ai diversi dubbi che rimangono sugli effetti cronici sulla salute dei GBHs, inclusi gli effetti cancerogeni.

Il budget totale per questo studio è di 5 milioni di euro e la campagna sta già registrando il supporto di tanti cittadini, Istituzioni e ONG da tutto il mondo.

L’Istituto Ramazzini, in oltre 40 anni di attività, ha studiato oltre 200 composti presenti nell’ambiente generale e di lavoro e i suoi risultati hanno costituito una solida base scientifica per regolamentare e limitare l’esposizione ad un gran numero di sostanze. Esempi includono: cloruro di vinile, benzene, formaldeide, tricloroetilene e il pesticida Mancozeb.

Commenti degli Scienziati

Prof. Philip J. Landrigan, School of Medicine at Mount Sinai:

“L’obiettivo dello studio pilota, per sua natura, non è tanto quello di risolvere le incertezze sulla cancerogenicità del glifosato e dei pesticidi a base di glifosato (GBHs) che hanno fatto discute diverse agenzie (IARC, EFSA, ECHA), ma piuttosto ha saputo evidenziare alcuni effetti sulla salute che sono altrettanto importanti, che si possono anche manifestare a lungo termine con patologie oncologiche, e che possono affliggere un impressionante numero di persone, visto l’uso a livello planetario dei GBHs. Questi primi campanelli d’allarme devono essere necessariamente approfonditi con uno studio globale a lungo termine.”.

Dott.ssa Fiorella Belpoggi, Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni, Istituto Ramazzini

“Qualsiasi sia l’esito dello studio dell’Istituto Ramazzini, questo fornirà alle agenzie regolatorie e ai decisori politici solidi risultati indipendenti, ottenuti con un progetto di ricerca condiviso, sui quali potranno basare le loro valutazioni dei rischi e le loro scelte, incluso il futuro rinnovo dell’autorizzazione della licenza per il glifosato, previsto in Europa per il 2022.”.

Prof.ssa Jia Chen, Icahn School of Medicine at Mount Sinai in New York City

“I pesticidi a base di glifosato (GBHs) sono un importante fonte di preoccupazione per la salute pubblica a causa del loro diffuso e crescente uso. Come erbicida, il glifosato agisce inibendo la via di Shikimate che esiste non solo nelle piante, ma anche nei batteri, funghi e altri microbi. Ma attualmente non ci sono studi sui potenziali effetti dei GBHs sul microbioma intestinale nella popolazione umana. Il nostro studio fornisce le prime evidenze sul fatto che l’esposizione a GBHs di uso comune, a dosi considerate sicure, possa modificare il microbioma intestinale durante le prime fasi dello sviluppo, in particolare prima della pubertà. E’ ora necessario effettuare degli studi a lungo termine per dimostrare se le alterazioni del microbioma indotte dai GBHs possano causare ulteriori effetti sulla salute. In ogni caso, lo studio dei cambiamenti del microbiota durante alcune critiche finestre di suscettibilità è di grande importanza per la prevenzione”.

Prof. Giovanni Dinelli, Università di Bologna, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari

“Lo Studio Globale dell’Istituto Ramazini è un valido approccio per conoscere e capire I potenziali effetti avversi sulla salute del glifosato, uno dei più controversi principi attivi utilizzati in agricoltura in tutto il mondo. Lo scopo principale non è solo quello di definire di per sé gli specifici effetti dell’erbicida, ma anche quello di definire e proporre un nuovo approccio per la valutazione tossicologica dei pesticidi: un nuovo paradigma per fornire ai decisori politici dati affidabili provenienti da istituti di ricerca indipendenti. Questo non è solo un nuovo paradigma, ma anche l’unica strada per evitare le incertezze e i dubbi relativi all’uso dei pesticidi in agricoltura.”.

Dott. Alberto Mantovani, Istituto Superiore di Sanità

“Un aspetto interessante è l’aumento correlato al tempo di esposizione del glifosato escreto immodificato nelle urine. Questo risultato potrebbe indicare un aumento della biodisponibilità del glifosato all’aumentare della durata dell’esposizione; un aumento della biodisponibilità, d’altro canto, potrebbe contrassegnare un aumento dell’esposizione interna di organi e tessuti bersaglio”

Prof.ssa Rossella Miglio, Università of Bologna, Dipartimento di Scienze Statistiche

“E’ stato interessante partecipare a questo progetto, che considero di grande importanza per la salute pubblica. Anche se questo studio pilota mostra alcuni risultati statisticamente significativi, è importante sottolineare che maggiori e solide evidenze scientifiche deriverebbero da studi di dimensioni maggiori. In particolare, questi permetterebbero di valutare alcuni effetti importanti che non possono essere valutati in un esperimento di piccole dimensioni”.

Prof.ssa Melissa J Perry, George Washington University:

“Anche se il glifosato è sul mercato da decenni, non è stato ben studiato, e sappiamo sorprendentemente poco sui suoi effetti sulla salute umana. Questo studio è stato progettato utilizzando dosi comparabili a quelle alle quali le persone sono esposte nel loro ambiente di vita di tutti i giorni, anche attraverso il cibo che consumano. Questo studio fornirà informazioni valide per una più chiara valutazione del rischio per la salute umana”.

Prof.ssa Marcella Spinaci e Prof.ssa Giovanna Galeati, Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie

“Pensiamo che questo lavoro sia di grande valore. Anche se i risultati preliminari su diversi parametri spermatici per ora non hanno mostrato effetti significativi (produzione giornaliera, conta e morfologia dello sperma) utilizzando il modello di ratto in vivo dell’Istituto Ramazzini, maggiori ricerche sono necessarie per studiare a fondo il possibile ruolo del glifosato e dei GBHs come interferenti endocrini su altri parametri riproduttivi, sia nei maschi che sulle femmine”.

Note:

(1) US Environmental Protection Agency (EPA). Glyphosate: Chronic Dietary Exposure Assessment for the Section 3 Registration Action . 2006.
(4) IARC (International Agency for Research on Cancer). Some Organophosphate Insecticides and Herbicides. IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans, Volume 112 (2017).
(5) EFSA (European Food Safety Authority). Conclusion on the peer review of the pesticide risk assessment of the active substance glyphosate. EFSA Journal 2015;13(11):4302, 107 pp. doi: 10.2903/j.efsa.2015.4302.
(7) US Environmental Protection Agency (EPA). Draft Human Health and Ecological Risk Assessments for Glyphosate. Accessed May 9th, 2018.
(8) Philip J Landrigan, Fiorella Belpoggi.The Need For Independent Research On The Health Effects Of Glyphosate-Based Herbicides . Environmental Health, 2018.
(9) Simona Panzacchi, Daniele Mandrioli, Fabiana Manservisi, Luciano C Bua, Laura Falcioni, Marcella Spinaci, Giovanna Galeati, Giovanni Dinelli, Rossella Miglio, Alberto Mantovani, Stefano Lorenzetti, Jianzhong Hu, Jia Chen, Melissa Perry, Philip J Landrigan, Fiorella Belpoggi. The Ramazzini Institute 13-Week Study On Glyphosate-Based Herbicides At Human-Equivalent Dose In Sprague Dawley Rats: Study Design And First In-Life Endpoints Evaluation . Environmental Health, 2018.
(10) Qixing Mao, Fabiana Manservisi, Simona Panzacchi, Daniele Mandrioli, Ilaria Menghetti, Andrea Vornoli, Luciano C Bua, Laura Falcioni, Corina Lesseur, Jia Chen, Fiorella Belpoggi, Jianzhong Hu.
The Ramazzini Institute 13-Week Pilot Study On Glyphosate And Roundup Administered At Human-Equivalent Dose To Sprague Dawley Rats: Effects On The Microbiome . Environmental Health, 2018.

Fonte: https://www.terranuova.it/News/Attualita/Il-glifosato-e-genotossico-lo-studio-dell-Istituto-Ramazzini

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http://sadefenza.blogspot.com/2018/06/il-glifosato-e-genotossico-studio.html

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